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Volley, SuperLega – Samuele Papi, l’Immortale: a 43 anni decide la partita. Titolare, segna il punto finale: tutti addosso al Mito

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Ma non vi vergognate a farvi murare da un vecchietto?”. Potrebbe diventare la frase dell’anno nel mondo del volley, quella rilasciata da Samuele Papi in un’intervista al Corriere della Sera. È l’immortale della nostra pallavolo, è l’uomo più medagliato in assoluto alle Olimpiadi (come lui solo Sergey Tetyukhin), ha 43 anni e 5 mesi ma ancora è capace di fare la differenza, è uno dei pochi col “7 davanti nell’anno di nascita” eppure gioca come un giovincello.

Samuele Papi è semplicemente un monumento e come tale va elogiato, in ogni sua prestazione. Per gli amanti di questo gioco l’azione valsa il 17-15 nel tie-break vinto da Piacenza su Verona rappresenta un momento di estasi pura.

A siglare il punto del successo per la LPR, nella settimana in cui a tenere banco è stata la questione tesseramento di Leo Marshall in quota stranieri pur avendo il passaporto italiano, è stato proprio l’unico pilastro in campo della Generazione dei Fenomeni: gli è servito un doppio attacco per scardinare il muro avversario a tre con una delle sue bordate appoggiata sulle mani dei rivali di turno.

Poi si butta a terra, braccia e gambe allargate, i compagni si buttano addosso a lui stremato (esperto, non vecchietto), il pubblico lo osanna. Samuele Papi ancora una volta ha fatto il suo mestiere risultando decisivo: non solo la marcatura descritta ma anche 5 punti totali, tanta sostanza in ricezione, 3 set da titolare di banda e un turno in battuta decisivo nel terzo parziale. Sei proprio sicuro che tra 6 mesi tutto questo sarà finito?

 

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