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Formula 1

F1, GP Messico 2016: duello in altura tra Lewis Hamilton e Nico Rosberg. Ferrari, niente più brutte figure

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L’ Autodromo Hermanos Rodríguez (Messico) sarà teatro dell’ennesimo duello in casa Mercedes tra Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Un confronto messicano su uno dei tracciati storici della F1, seppur profondamente modificato, che vede il tedesco in vantaggio considerevole sul campione del mondo 2015. Sono 26 i punti che separano Lewis dal compagno di squadra a tre gare dal termine. Un tesoretto importante quello di Nico che potrebbe entrare in modalità “Papà Keke (Rosberg)” e gestire, essendo consapevole della forza della W07 Hybrid rispetto alla concorrenza. Una superiorità evidente lungo tutto l’arco della stagione 2016 nella quale la Casa di Stoccarda ha ottenuto 16 successi in 18 corse, media a dir poco spaventosa. Aspetto che, invece, gioca a sfavore del britannico il quale avrebbe bisogno che o le Red Bull o le Ferrari si inserissero nella lotta “argentata”. Un’eventualità difficile su un circuito che sembra essere fatto su misura per la monoposto tedesca: curvoni veloci e grande velocità. In più se guardiamo alla storia, l’anno passato (quando il GP del Messico è tornato ad essere presente nel calendario iridato dopo 23 anni) c’è stato il trionfo di Nico, abile a controllare il rientro furibondo del teammate. Le speranze dell’inglese, quindi, sembrano essere appese ad un filo.

In casa Ferrari il ‘piatto piange’. Altra gara colma di rimpianti quella di Austin (l’ultima disputata negli Stati Uniti) dove tra il pasticcio al box ed una macchina che in qualifica non vuole proprio saperne di andare non si sa più davvero che pesce prendere. L’obiettivo “secondo posto” nel Mondiale costruttori sembra allontanarsi (-53 dalla Red Bull) ed i segnali di ripresa non si vedono. I piloti fanno quel che possono su una macchina che, nonostante ormai si sia alla stretta finale, i tecnici non hanno ancora compreso. Nell’incertezza, pertanto, si arriva a questo terzultimo round con tanti punti interrogativi ed il target minimo di evitare un’altra brutta figura.

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