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Biathlon, Nicole Gontier: “L’anno scorso è stato difficile, cerco tranquillità e serenità”

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Quando sta per entrare nel vivo la preparazione degli atleti azzurri per la Coppa del Mondo di biathlon, abbiamo il piacere di intervistare la valdostana Nicole Gontier, atleta dell’Esercito. Per la 25enne di Champorcher, medaglia di bronzo nella staffetta mondiale di Nove Mesto, nella stagione 2014/2015 si è resa protagonista di grandi risultati, come la conferma sul podio ai Mondiali di Kontiolahti, sempre nella staffetta, e il primo podio individuale in Coppa del Mondo ad Oberhof. L’ultima stagione ha trovato diverse difficoltà al tiro, gareggiando per la quasi totalità dell’inverno nel circuito Ibu Cup. La giovane azzurra si prepara al meglio per l’annata che vede come appuntamento principale i Mondiali di Hochfilzen a marzo.
Tra poco più di due mesi prenderà il via la stagione invernale, come sta procedendo la preparazione, sia atletica che al tiro, e complessivamente come ti senti? 
” Non so bene come mi sento, al momento sono serena e tranquilla: abbiamo lavorato molto bene durante tutta l’estate sia sul tiro che sulla tecnica. Spero di riuscire a mettere in pratica tutto al momento giusto”.
Sugli skiroll hai già ottenuto dei buoni risultati, soprattutto ai Campionati italiani estivi, dove sei riuscita a salire sul podio sia nella sprint che nell’inseguimento. Sei soddisfatta di questi primi test?
“Sono soddisfatta dei risultati dei Campionati italiani, soprattutto nella sprint dove sono riuscita a sparare bene e a trovare la giusta concentrazione: so  però che c’è ancora molto da lavorare”.
La scorsa stagione non è stata certamente la migliore per te. Cosa non ha funzionato e come pensi di dover modificare in vista dei prossimi appuntamenti.
“La scorsa stagione è stata molto difficile per me, penso che il problema principale sia stato a livello di testa, di concentrazione, di giusta tranquillità e serenità: sto provando a lavorare e migliorare anche da questo punto di vista”.
Possiamo dire che il tiro ha difettato lo scorso, dopo i buoni segnali di crescita relativi alla stagione 2014/2015. Pensi sia prettamente una questione psicologica e di allenamento?
“Il mio problema principale è stato prettamente psicologico, dal momento che avevamo lavorato bene sul tiro anche anche l’anno scorso. Fino all’inizio delle gare la preparazione è stata buona, poi da dicembre invece è stato proprio ‘game over’!”. 
Avete già svolto due raduni ad Hochfilzen, sede dei prossimi Campionati Mondiali, sebbene sugli skiroll: pensi che questo possa essere un vantaggio in vista della competizione iridata?
“Potersi allenare sul percorso e quindi conoscere la pista e il poligono è sicuramente un aiuto”.
Sempre ad Hochfilzen, è arrivata anche la prima storica vittoria della staffetta femminile azzurra: nonostante non fossi protagonista, le tue compagne ti hanno dedicato il successo. Un gesto che è indice dell’unione all’interno del gruppo azzurro…
“Sì, sono state fantastiche, quel giorno ero in pista ed è stato emozionante vederle vincere. Abbiamo un bellissimo gruppo e penso che questo sia uno dei punti di forza della nostra squadra”.
Quanto è importante secondo te riuscire ad allenarsi con continuità sui poligoni di casa della Val d’Aosta, supervisionata da un tecnico di esperienza come Patrick Favre?
“Avere un tecnico che mi aiuta sempre è un grande aiuto e mi permette di crescere e appunto dare continuità agli allenamenti. Altro punto di forza della nostra squadra sono proprio i tecnici, sui quali abbiamo completa fiducia e che mi danno anche sicurezza!”.
Sarà per te la quinta stagione di Coppa del Mondo: quali saranno gli obiettivi principali e cosa ti aspetti?
“Non penso troppo nè ad obiettivi nè ad aspettative, sono curiosa di vedere come inizierò la stagione: sono concentrata sul mio livello di forma e poi vedremo cosa accadrà!”.
Anterselva 2020: un successo per tutto il biathlon azzurro, una motivazione in più per allenarsi…
“La nomina di Anterselva è davvero un successo, per me saranno dei Mondiali bellissimi perché l’ambiente di Anterselva è unico e anche per il biathlon italiano sarà fondamentale avere un evento così importante sul nostro territorio. Però è un pensiero che va troppo in là nel tempo, preferisco pensare momento per momento”. 
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