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Rugby, Mondiali 2015: l’Italia vola in Inghilterra, ma Parisse vede lontano la Francia

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A sei giorni dall’esordio iridato contro la Francia, l’Italia si appresta a volare in Inghilterra per raggiungere il quartier generale di Guildford (50km da Londra). L’arrivo dei trenta azzurri Oltremanica è previsto nella giornata di oggi, quando la Banda Brunel metterà piede su quella terra d’Albione che al di qua delle Alpi si spera possa essere meno perfida per l’Italrugby, a caccia dei tanti agognati quarti di finale mai raggiunti finora. Per un verdetto quasi definitivo, in ogni caso, l’attesa sarà minima: già dopo la sfida con i Bleus si potranno tracciare delle previsioni piuttosto veritiere sul destino della nazionale nel girone.

Occorre tuttavia ritornare su quel ‘trenta’. Già, perché sul volo che porterà Jacques Brunel e gli azzurri a Londra mancherà uno dei convocati. Non proprio uno qualunque, bensì Sergio Parisse. Il fuoriclasse dello Stade Français si aggregherà infatti in un secondo momento ai suoi compagni di squadra, per proseguire a Parigi le terapie dopo l’intervento chirurgico dovuto all’ematoma al polpaccio sinistro lasciatogli in ricordo dalla sfida di Cardiff contro il Galles. Ma se il comunicato federale di qualche giorno fa aveva fatto temere il peggio a tifosi ed appassionati azzurri, le parole rilasciate dal team manager Luigi Troiani in conferenza stampa hanno di fatto ufficializzato il timore più grande. “Riteniamo Parisse non utilizzabile contro la Francia”. Insomma, nel match potenzialmente decisivo per le sorti degli azzurri alla Coppa del Mondo (a meno di miracoli) il capitano non ci sarà. Un problema la cui gravità, nella situazione attuale del gruppo (non idilliaca, anzi…), non è quantificabile, perché Sergio è contemporaneamente capitano, anima, mente, gambe e braccia dell’Italrugby, come dimostrato palesemente negli ultimi due test pre-Mondiali. Senza la leadership del numero otto italo-argentino, l’Italia è stata annientata in Scozia nella peggior partita dell’ultimo lustro; con il ritorno di Parisse e del suo infinito carisma, l’Italia non è arrivata poi molto lontano dal trafiggere il Galles nel suo Millennium Stadium, con una delle migliori prestazioni della gestione Brunel.

In un gioco talmente corale come il rugby, dove un solo giocatore difficilmente può fare la differenza in una squadra, il solo Parisse di fatto può far cambiare il vento ad un intero team. Soprattutto quando l’allenatore, negli ultimi mesi, ha dimostrato una certa freddezza e un apparente distacco dall’ambiente, in particolare nelle dichiarazioni nel post Scozia-Italia. Il disastro, naturalmente, non è dietro l’angolo, ma contro i transalpini, tra sei giorni, servirà ben più di un’impresa.

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daniele.pansardi@oasport.it

Credit Fotosportit/FIR

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