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Ciclismo

Mountain bike, Mondiali 2015: Francia e Svizzera dominano, l’Italia si difende

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Undici medaglie complessive per la Francia, otto per la Svizzera: l’edizione 2015 dei Mondiali di mountain bike&trials ha premiato nettamente i due paesi alpini, sulla scia di quanto fatto un anno fa in Norvegia.

Ovviamente, buona parte del bilancio è inficiato da trials, eliminator e downhill, tre discipline alquanto spettacolari che non rientrano però nel programma olimpico: anche nel cross country, tuttavia, i nostri vicini di casa hanno avuto la meglio. Se infatti limitassimo il medagliere al solo XCO, si registrerebbe una prevalenza importante ma comunque meno nitida dei rossocrociati (due ori e un bronzo su sette gare, nonostante il passo falso di Jolanda Neff) e dei blues (due ori e due argenti, comprendendo anche il team event). Sono comunque ben undici le nazioni andate a medaglie nell’XCO, che prevedeva le prove individuali categoria élite, U23 e junior oltre al team event, e venti tenendo conto anche delle discipline non olimpiche: insomma, la mountain bike non è un ambiente chiuso su se stesso, ma vede ogni anno l’ingresso di nuove nazioni che provano a scalzare gli storici predomini.

In tutto questo, l’Italia si difende al termine di una stagione certamente non esaltante: analizzeremo in un successivo articolo il Mondiale azzurro, intanto ci limitiamo a dire che l’oro di Martina Berta e il bronzo del team relay vanno a costituire un bilancio quantitativamente migliore rispetto ad un anno fa, quando il solo Marco Aurelio Fontana agguantò il podio all’ultima giornata. Ovviamente le prestazioni fornite nella categoria élite sono quelle che destano maggiore preoccupazione, perché i rappresentanti azzurri, per un motivo o per un altro, non sono mai stati in corsa per il podio, mentre negli altri grandi eventi stagionali erano arrivati comunque risultati molto migliori (lo splendido argento di Eva Lechner agli Europei, i quarti posti della stessa altoatesina e di Gerhard Kerschbaumer ai Giochi di Baku). Dietro, però, i segnali positivi non mancano, ma per questo rimandiamo ad un ulteriore approfondimento. 

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foto: pagina Facebook Pauline Ferrand-Prèvot

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marco.regazzoni@oasport.it

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