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Ciclismo

Tour de France 2015: Tony Martin vince la tappa del pavé, bene i big

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La montagna che partorisce il topolino. Di solito si usa dire così quando una tappa di alta montagna non produce distacco tra gli uomini di classifica. Stesso discorso, oggi, per la quarta frazione del Tour de France 2015 in cui i big sono riusciti a limitare i danni e ad arrivare compatti all’arrivo di Cambrai 223 chilometri dopo la partenza da Seraing. Vittoria di tappa, con un numero d’altri tempi, per il tedesco Tony Martin, che ha lasciato tutti sul posto a 3 dalla conclusione prendendosi anche la maglia di leader. 

Con 223 chilometri da percorrere e 7 tratti in pavé da affrontare, sono stati 4 i coraggiosi a lanciarsi all’attacco nella prima fase di tappa: Lieuwe Westra (Astana), Thomas De Gendt (Lotto-Soudal), Perrig Quémeneur (Europcar) e Frédéric Brun (Bretagne). Il loro vantaggio non è mai decollato, rimanendo inferiore ai 5′ e subendo un vistoso calo in vista del primo settore di ciottolato a 120 chilometri dalla conclusione, ma una volta uscito da questo tratto di pietre il plotone si è rialzato concedendo nuova linfa all’azione dei fuggitivi.

A 50 dalla conclusione, però, la tappa è entrata nel vivo e sin dai primi tratti di questo finale di gara l’Astana, e Vincenzo Nibali in prima persona, ha provato a selezionare il gruppo, con Quintana e Contador a soffrire sin dai primi metri sul pavé considerando anche un forte vento laterale ad influenzare l’andamento dei corridori e della corsa con l’Etixx-QuickStep (specialista di queste zone) a fare il diavolo a quattro davanti a tutti anche sull’asfalto assieme alla BMC, con l’azzurro Daniel Oss impegnato davanti al gruppo in prima persona.

La stessa musica, con NIbali in testa e il gruppo in fila indiana a seguire lo Squalo dello stretto, è risuonata anche sul Saint Python: anche in questo caso, però, l’azzurro non è riuscito a scavare distacchi significativi con tutti i big lesti a prendere la sua ruota. Il gruppo principale, dal quale sono rimasti esclusi tra gli altri anche Pierre Rolland, si è ridotto ad una cinquantina di unità, rimasto compatto fino agli ultimi chilometri a causa di un pavé che non ha fatto particolari differenze fino all’ultimo tratto di pavé. Solo qui Zdenek Stybar (Etixx) è riuscito a produrre selezione, portando via un gruppetto con Van Avermaet, Degenkolb e Thomas a cui si sono accodati nell’ordine un ottimo Froome, Nibali, Valverde e Van Garderen. Anche questo tentativo, però, è stato riassorbito dal resto del gruppo principale guidato dalla Tinkoff-Saxo di Contador staccato ma non naufragato come gli era capitato 12 mesi or sono.

Sul tratto finale in asfalto, quando mancavano 3 chilometri alla fine e Geraint Thomas stava gestendo la situazione in testa al gruppo con Froome a ruota, è scattato dal gruppo Tony Martin, che dopo aver preso 100 metri si è involato verso il successo e la maglia gialla che gli era sfuggita nei giorni scorsi con la classica azione da finisseur ad anticipare la volata del gruppo vinta da John Degenkolb (Giant-Alpecin). Alle sue spalle Peter Sagan (Tinkoff-Saxo) dopo una tappa di sacrificio mentre Greg Van Avermaet 8BMC) è rimasto ai piedi del podio. Quinto Edvald Boasson Hagen (MTN Qhubeka), finalmente nelle prime posizioni del gruppo.

Tutti i big hanno chiuso con questo gruppetto salvo Thibaut Pinot (FDJ), sempre più lontano in classifica con ormai oltre 5′ di ritardo da Chris Froome, leader della classifica generale virtuale che tiene conto solamente degli uomini di classifica. Il suo ritardo da Martin, in ogni caso, ammonta a soli 12”.

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gianluca.santo@oasport.it

Twitter: Santo_Gianluca

Foto: Wikimedia

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