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Volley, Mauro Berruto: “Torniamo a essere l’Italia! Pronti per un super 2015, verso le Olimpiadi”

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La grande estate delle Nazionali di volley sta per avvicinarsi. Mancano solo tre settimane al debutto stagionale dell’Italia e Mauro Berruto è già carico. Il CT della nostra Nazionale si è svelato a Volley Magazine.

 

Nel 2015 dovremo affrontare molte manifestazioni importanti e passeremo attraverso dei passaggi fondamentali. Mi riferisco per esempio al cammino nella World League che sarà basilare per orientare la scelta della squadra che affronterà la World Cup in Giappone. Presentarci al meglio per questa competizione è sicuramente il nostro obiettivo primario, perché vogliamo sfruttare la chance di qualificarci subito ai Giochi Olimpici di Rio 2015, che invece altre squadre non avranno”.

Subito dopo penseremo agli Europei che per noi significano sempre tanto, a maggior ragione considerando che giocheremo in casa”.

 

Si sofferma poi sui possibili giocatori che ci rappresenteranno alla Coppa del Mondo. “Come sempre accade, la World League è un laboratorio talmente importante che le decisioni per la seconda parte della stagione deriveranno dall’esito di questa manifestazione. Un discorso a parte va fatto su Juantorena e Parodi che a causa di alcuni problemi fisici non prenderanno parte al torneo e quindi bisogna immaginarli su una prospettiva di lavoro che comincerà tra fine luglio e inizio agosto”.

Tutto il resto sarà in divenire ed è sempre stato così fin dal mio primo anno. Nel 2011 per esempio quando vincemmo l’argento agli Europei di Vienne. Quel gruppo venne identificato e mi convinse attraverso le gare della World League. È un tipo di competizione che nonostante non ti permetta di allenarti molto, fa emergere le vere dinamiche di una squadra”.

 

Sulla World League, che per la prima fase ci vedrà impegnati contro Brasile, Serbia e Australia. “È una pool di alto livello, con due squadre che non hanno bisogno di presentazioni come Serbia e soprattutto il Brasile. Non dobbiamo sottovalutare neanche l’Australia perché basta considerare che nella scorsa stagione alla Final Six ci è arrivata. Il fatto che i brasiliani ospitino la competizione libererà un ulteriore posto per la fase finale e per questo a maggior ragione vogliamo qualificarci. Penso che giocare nel palazzetto dove verrà assegnato il prossimo titolo olimpico sia sempre qualcosa di affascinante”.

 

Si sofferma poi su Gianlorenzo Blengini, suo nuove vice sulla panchina della Nazionale. “Sicuramente è una cosa molto bella perché tutti e due siamo partiti da Torino, per poi ritrovarci più avanti sulla panchina di Montichiari. Sempre assieme abbiamo conquistato nel 2002 la promozione con Piacenza, realizzando il nostro sogno di allenare nel massimo campionato. Poi ovviamente le nostre carriere si sono sviluppate con esperienze diverse. Mi piace immaginare che questa nuova avventura in azzurro possa essere la continuazione di quello che abbiamo fatto in passato”.

 

Conclude con uno sguardo al Mondiale 2014, mai analizzato dettagliatamente in pubblico. “La rassegna iridata non va dimenticata, ma va utilizzata per crescere mettendo a frutto quello che ci ha insegnato. La cosa da cui voglio ripartire è riappropriarci di quell’identità che l’Italia aveva e invece durante il Mondiale ha un po’ smarrito. Questo sarà il fattore più importante e che determinerà i risultati a seguire. Dobbiamo ritornare a connotarci come quel gruppo che tutti vedevano, conoscevano e applaudivano fino alla Final Six di Firenze”.

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