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Ciclismo

Liegi-Bastogne-Liegi 2015: il percorso della Regina delle classiche

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Si va esaurendo la stagione delle grandi classiche. Domenica, con la Liegi-Bastogne-Liegi, si chiuderà la primavera ciclistica che nelle prossime settimane sfumerà nel Giro d’Italia, primo grande appuntamento stagionale. Tra le corse viste fino ad ora, la Liegi è la classica più adatta agli scalatori e non esclude dal pronostico anche atleti solitamente adatti alle corse di tre settimane.
Da Liegi ad Ans, passando per Bastogne. 253 chilometri e 10 côte da affrontare sulle Ardenne, con un percorso che non concede respiro. Solo la prima parte, pur movimentata, sembra essere clemente con gli atleti. La prima asperità ufficiale sarà la Côte de la Roche en Ardenne, quasi tre chilometri di ascesa con una pendenza media superiore al 6%. Nulla di trascendentale dopo 79 chilometri di gara. Al km 125 di gara Côte de Saint Roche: breve ma intensa, suggestivo scorcio di 1000 metri tra le case che offre sempre immagini di alto impatto visivo con una pendenza media dell’11,2%.
Una volta entrati negli ultimi 100 chilometri di corsa, un trittico che ha fatto la storia di questa corsa. In breve successione Côte de Wanne (2,7 km al 7,4%), Côte de Stockeu (1 km al 12,5%), Côte de la Haute-Levée (3,6km al 5,6%), che rappresentano il primo vero spartiacque della corsa con una prima selezione. A 60 dalla fine, Col du Rosier. Pendenze sul 6% e quattro chilometri e mezzo da affrontare. Transitorio il Col du Maquisard, che introduce gli atleti nel finale di corsa.
Da qui in avanti, si può scrivere la storia. A 35 chilometri da Ans Côte de la Redoute, salita simbolo della corsa. 2000 metri, pendenze al 9% e due ali di folla. Trampolino di lancio perfetto per un attacco di seconde linee che possono provare ad anticipare il gruppo anche per favorire i capitani. Difficile possano muoversi i big, ma la selezione viene naturale su queste strade.
A 20 chilometri dal traguardo, e già qui in molti potrebbero farci un pensierino, si conclude la Côte de la Roche aux Faucons. Non eccessivamente lunga, ma dopo 240 chilometri di gara questi 1500 metri al 9,4% possono risultare decisivi ai fini del risultato. In questa zona Nibali ha attaccato nel 2012, mentre lo scorso anno ci aveva provato Domenico Pozzovivo con Julian Arredondo. L’ultima possibilità, per tutti coloro che si sentono battuti sul traguardo di Ans, è la Côte de Saint Nicholas, la salita dell’università.
Chiamata la salita degli italiani, per le imprese azzurre che proprio su queste rampe hanno trovato forma e colore, è una vera e propria rasoiata, specialmente nei metri finali. Chi ha le gambe può fare la differenza ma anche in cima a questa asperità (1 chilometro e 200 metri con pendenze all’8,6%) la gara non sarà finita. Mancheranno ancora 5 chilometri al traguardo, con gli ultimi 1500 metri in leggera ma costante ascesa. Un lungo rettilineo, che con una curva a sinistra si lancia verso il traguardo quando mancano circa 200 metri. Volata, assolo, sprint ristretto, lunghi testa a testa: solo allucinerei possibili scenari che si nascondono dietro la Doyenne, la Decana delle Classiche giunta alla 101esima edizione.

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gianluca.santo@oasport.it

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