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Ciclismo, Filippo Pozzato: “Il mio progetto e la mia academy con under 23 di talento. Sogno di creare una squadra World Tour”

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Filippo Pozzato si è ritirato da poco e ha appeso la bicicletta al chiodo, nelle ultime settimane si è dedicato anche all’hockey su pista (amore della sua infanzia) ma il veneto ha lanciato anche un nuovo progetto che ha spiegato in un’intervista rilasciata a tuttobiciweb: “Ci è venuta voglia di creare questa sorta di academy, dalla quale si possono attingere giovani under 23 di talento. Insieme a Stefano Chiari abbiamo unito le sponsorizzazioni di Hopplà, Beltrami Tsa e Petroli Firenze, con l’obiettivo di creare una squadra Continental che possa dare un’esperienza diversa ai giovani atleti. Vogliamo farli correre coi professionisti, con un calendario internazionale che si unirà alle corse italiane, quelle nazionali dilettantistiche, come Giro d’Italia U23 e Giro della Valle d’Aosta, che sono due nostri grandi obiettivi. Siamo una bella squadra e ognuno ha il suo ruolo preciso. È un progetto valido che sono sicuro potrà lanciare tanti giovani ad alto livello“.

Il 37enne spiega il suo ruolo all’interno del team: “Mi occupo soprattutto del rapporto con gli sponsor e di gestire l’aspetto della comunicazione, che sono le cose che mi piacciono di più. Faccio meno dal punto di vista tecnico, ma per fortuna abbiamo dei grandi tecnici, Orlando Maini in primis, che è un uomo di grandissima esperienza ed è fondamentale per questo progetto. Vogliamo che i corridori imparino davvero ad essere dei professionisti, perché troppo spesso in passato abbiamo assistito ad atleti che hanno impiegato uno o due anni solamente per imparare le basi di questo mestiere. E Maini, che ho avuto anch’io come diesse nella mia carriera, è un maestro in questo, conosce questo mondo alla perfezione e sa come insegnare. Abbiamo fortemente voluto coinvolgerlo nel progetto“.

Il vincitore della Milano-Sanremo 2006 punta molto in alto: “Il mio sogno sarebbe quello di creare una squadra WorldTour. Ne sto parlando con gli sponsor, e se proprio non sarà nella massima categoria che sia almeno una Professional di alto livello. Ma al di là di questo è fondamentale mantenere un vivaio. La cosa principale è fondare un’academy dalla quale si possano pescare corridori di talento. Con Luca Mazzanti vorremo inserire i più talentuosi nella squadra Continental, conoscerli bene, e poi, nel caso facessero il salto di categoria, continuare a seguirli come procuratori, in modo da accompagnarli nella loro crescita fisica e professionale“.

Pippo è molto critico sul dilettantismo italiano: “Per me non è più sufficiente per formare un corridore. Guardando le squadre estere, per esempio la Deceuninck Quick-Step, si può notare come peschi solamente corridori che vengono fuori da progetti Continental. Posso capire le difficoltà economiche ma, secondo me, se si crea un progetto serio, anche gli sponsor, che ormai non cercano più solamente la visibilità, ma anche un qualcosa in più che li possa rendere unici, possono rendere più facile trovare delle risorse economiche. Sia chiaro, trovare sponsor è difficilissimo e me ne sto accorgendo personalmente in questo periodo. Però credo anche che ci sia un approccio sbagliato, che andava bene 20 anni fa. Siamo nel 2019 e le aziende non cercano più quello che cercavano nel 2000. Per questo secondo me bisogna rinnovarsi e cambiare il proprio atteggiamento verso gli sponsor”.

 

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Foto: Valerio Origo

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