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Pagelle gigante Copper Mountain: dove sarebbe Vinatzer con due manche ottime? De Aliprandini stecca, Della Vite involuto

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Alex Vinatzer
Alex Vinatzer / Lapresse

PAGELLE GIGANTE MASCHILE COPPER MOUNTAIN

Venerdì 28 novembre

Stefan Brennsteiner, 10: da tempo non è più l’Austria di Marcel Hirscher, ma nemmeno quella ancora più lontana dei vari Hermann Maier e Stephan Eberharter. Adesso fanno fatica anche loro a sfornare campioni. Il salisburghese è cresciuto per gradi, salendo sul podio in Coppa del Mondo per la prima volta a 29 anni. Ne aveva complessivamente collezionati quattro tra le porte larghe prima di oggi. Poi si è materializzata la classica giornata della vita, in cui tutto ti riesce alla perfezione: miglior tempo di manche in entrambe le discese e primo trionfo a 34 anni con un distacco abbissale di 95 centesimi sul secondo. Ha sfruttato al meglio l’occasione senza Marco Odermatt.

Henrik Kristoffersen, 8.5: attenzione perché sta arrivando…L’avvio ingolfato di inizio stagione appare già alle spalle. Nella seconda frazione, in particolare nella parte alta, il veterano norvegese è tornato a sciare come sa. Il primo podio stagionale gli darà tanto morale, anche in vista dello slalom.

Filip Zubcic, 7: il croato non ruba l’occhio, ma disputa una solida seconda manche, risalendo dal 13° al 3° posto. Non assaporava il podio da quasi due anni, per la precisione da Adelboden 2024.

Marco Schwarz, 7,5: ha dell’incredibile quanto sta facendo il campione austriaco dopo il gravissimo infortunio patito nella passata stagione. Oggi chiude quarto a soli 2 centesimi dal podio. E, zitto zitto, in classifica generale è secondo a sole 34 lunghezze da Odermatt…

Marco Odermatt, 5: passaggio a vuoto per il fenomeno elvetico. Era saldamente davanti agli intermedi nella prima manche, pur senza dominare, prima di scivolare a causa di una inclinazione eccessiva in una curva verso sinistra, causata da un ritardo di linea. Da quando è diventato fenomenale in discesa, qualcosa ha perso in gigante, pur restando l’uomo da battere.

Alex Vinatzer, 7,5: veramente sorprendente ed inattesa la prestazione dell’altoatesino. Nella prima manche era apparso spento, lento, poco reattivo, quasi imballato. Nella seconda invece si è scatenato: finalmente fluidità nell’azione, neve ‘accarezzata’ e sci lasciati correre con delicatezza, senza inutili sciabolate. Il miglior tempo nella frazione conclusiva gli ha consentito di risalire dal 20° al 5° posto, mancando il podio per appena 16 centesimi. Resta sempre il solito quesito, per ora senza risposta: dove sarebbe Vinatzer con due manche ottime e sullo stesso livello? Speriamo di scoprirlo nell’arco della stagione. Per adesso, sciando bene solo per metà gara, ha collezionato un’ottava e una quinta piazza in gigante, in questo momento di gran lunga la sua miglior specialità.

Lucas Pinheiro Braathen, 5: senza Odermatt poteva essere la sua grande occasione. Invece il brasiliano taglia troppo sui pali e non va oltre la decima posizione.

Luca De Aliprandini, 4: lo sappiamo che sulle nevi americane non si sente a suo agio ed il pendio di Copper Mountain non era di certo l’ideale per le sue caratteristiche. Tuttavia la gara odierna va catalogata come disastrosa. Non ha funzionato davvero niente. Una sciata lenta, a strappi, mai in grado di generare velocità. Eloquente il 26° posto a ben 3.12 dalla vetta. Urge un cambio di marcia, già da Beaver Creek.

Giovanni Borsotti, 5,5: vanifica una discreta prima manche con un grave errore nella seconda che lo relega nelle retrovie.

Filippo Della Vite, 4: la fortuna non lo assiste, perché è il primo degli eliminati a soli 0.07 dalla qualificazione. Dobbiamo però ricordare che stiamo parlando di un ragazzo che, ormai tre stagioni fa, lasciava presagire un possibile ingresso nel gotha dei gigantisti. Nulla di tutto questo. Il 24enne bergamasco si è infilato in un tunnel da cui non riesce ad uscire, con una involuzione tecnica a cui, per adesso, non sembra esserci rimedio. Ciò che più preoccupa è rivedere gli stessi errori della passata stagione, come se nulla fosse cambiato.