Atletica
Fausto Desalu sulla 4×100: “Ci sono tanti partenti migliori di me, io rendo meglio in terza frazione”
Fausto Desalu ha concesso una lunga intervista nel corso dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il velocista azzurro, campione italiano in carica dei 100 e dei 200 metri, ha tracciato un bilancio della sua ultima stagione agonistica caratterizzata da un’ottima costanza di rendimento e purtroppo da una doppia delusione ai Mondiali di Tokyo.
“Assolutamente una buona stagione. Visto che sono buono mi do un 8, ma poteva finire con un 9 o 9 e mezzo. Comunque è un anno molto positivo perché sono arrivato a 31 anni a fare la stagione più costante della mia vita. Quasi tutte le gare oscillavano tra il 20.30 ed il 20.10. Peccato per quella controprestazione ai Mondiali di Tokyo. Un po’ di sfortuna c’è stata, però ho fatto io una controprestazione che almeno una volta all’anno faccio sempre, e nel 2025 è capitata proprio nel momento più sbagliato impedendomi di accedere alla semifinale. Però sono arrivato a 31 anni con una bella stagione molto costante e questo la dice lunga su come sia io che il mio allenatore abbiamo lavorato in questi anni“, dichiara il campione olimpico della 4×100 a Tokyo 2021.
Sul 20.18 di Madrid in Coppa Europa a fine giugno: “Quel giorno poteva essere una grande occasione perché ha vinto l’atleta olandese Mo-Ajok con 20.01. Io la sentivo quella gara, ma in modo positivo. Probabilmente non mi aspettavo che Mo-Ajok andasse così forte, quindi magari qualcosina nel lanciato ho perso. Io sapevo di poter andare forte, però il mio obiettivo era comunque il Mondiale o comunque fine agosto-settembre, perché non ero ancora al 100% della condizione. Pensavo quindi di poter fare un buon tempo, ma anche se non fosse arrivato sapevo comunque sarebbe potuto venire più avanti perché comunque non ero ancora al 100%. Non pensavo sinceramente che l’olandese andasse così forte. Siamo andati tutti veramente forte, però non c’ero rimasto male, anche perché comunque avevo fatto quel giorno lì il mio terzo tempo di sempre in quel momento“.
Sull’eliminazione in batteria ai Mondiali della staffetta: “Sicuramente c’era un po’ di tensione, sia per la qualificazione sia per il cambio con Marcell perché era da veramente tanto tempo che non cambiavo con lui. Che io non sia un partente si sa da tanto tempo. Quest’anno ho avuto un lanciato forse come mai prima d’ora, quindi secondo me mi avrebbero potuto sfruttare meglio in terza frazione. È vero che la terza è diventata ormai la frazione di Lorenzo Patta, però secondo me tornare alle origini, quindi fare per tre quarti in batteria la formazione delle Olimpiadi di Tokyo, forse sarebbe stato più sensato perché comunque di partenti migliori di me in Italia ne possiamo trovare tantissimi. In terza frazione sul lanciato invece siamo comunque due o tre“.
“Chi mi conosce sa che non mi piace trovare alibi, quindi so che comunque la prima frazione che ho corso a Tokyo è stata veramente brutta, con un tempo di reazione molto alto. Però il mio pensiero è che si poteva magari provare la formazione di Tokyo per agguantare la finale, poi si facevano le dovute riflessioni, spostando o sostituendo atleti in base ai cambi e agli split, però era un’altra storia. Secondo me in qualificazione si poteva fare così. Questa ovviamente non è una critica né agli atleti né a chi poi prende le decisioni, ma è solo un mio pensiero che non è venuto fuori dopo la gara, ma che c’è sempre stato. Purtroppo quest’anno ci sono stati tanti problemi/infortuni, quindi non siamo riusciti a replicare quello che abbiamo fatto nella stessa pista quattro anni fa. Succede. Dispiace, però comunque fa parte fa parte dello sport, soprattutto lo sport ad alto livello“, le parole di Desalu.
“Nel 2022 ho fatto tre gare sui 60 a Dortmund, tra l’altro facendo anche il personale con 6.67. Chissà, magari quest’anno forse un’altra indoor, un altro sessantello, perché comunque uno dei miei obiettivi è anche quello di poter abbassare il personale nei 100 metri. Alla fine sì, bello correre sempre a 20.10 nei 200, però è chiaro che per poter ambire a qualcosa di più serve anche un buon risultato nei 100, quindi sicuramente quest’anno lavoreremo molto per i 100 metri. Faremo forse anche qualche altra gara come quest’anno fuori, però forse magari anche qualche 60, vediamo“, aggiunge il nativo di Casalmaggiore.
Sugli obiettivi principali della prossima stagione: “L’obiettivo primario sono i Campionati Europei a Birmingham dal 10 al 16 agosto, e poi le World Relays che servono per qualificarci ai Mondiali di Pechino. Sarà la mia sesta edizione degli Europei. La preparazione invernale? Andrò a Valencia a fine novembre e poi in Sudafrica a gennaio in altura. Se penso ancora di poter andare sotto i 20 secondi? Assolutamente sì“.
