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Atletica

Giuseppe Disabato: “Non immaginavo un miglioramento così grande in pochi mesi per lo spagnolo. Mi ha destabilizzato”

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Giuseppe Disabato
Disabato / Grana FIDAL

Giuseppe Disabato è intervenuto come ospite speciale dell’ultima puntata di Sprint Zone, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il 18enne pugliese rappresenta uno dei giovani prospetti più interessanti della marcia italiana, dopo aver stabilito vari record nazionali di categoria e raccolto diverse medaglie internazionali di alto profilo, tra cui l’argento ai Campionati Europei U20 di inizio agosto a Tampere dietro allo spagnolo Joan Querol.

Io arrivavo lì da favorito, avevo il miglior tempo e anche alla gara precedente in Coppa Europa avevo vinto con gli stessi avversari. Quindi ovviamente andavo lì con l’obiettivo di vincere, poi diciamo che l’esito finale non è stato quello che mi aspettavo. Sono stato comunque contento perché comunque ho fatto un record italiano, però ovviamente un po’ mi è dispiaciuto non essere riuscito a vincere la gara. Comunque lo spagnolo ha avuto un miglioramento notevole rispetto alla Coppa Europa, quindi complimenti a lui. Ho tirato tutta la gara perché l’obiettivo era partire con un ritmo abbastanza sostenuto e staccare piano piano tutti gli avversari. Però è ovvio che lui aveva il ritmo nelle gambe e stare dietro aiuta perché comunque stai in scia. Gli ho fatto io la gara, e quindi stare dietro aiuta“, racconta il marciatore azzurro.

C’è stato un momento in cui ho preso qualche metro di vantaggio, però comunque era verso gli ultimi due chilometri con un ritmo veramente forte, sotto il personale, quindi io lì ho perso qualche secondo e lui mi è ritornato sotto. Avevo delle sensazioni buone, però era comunque un ritmo forte anche per me. Poi vedendo lui attaccato, che era una cosa che non mi aspettavo, forse anche quello ha giocato contro, però comunque ho sempre cercato di non mollare e di aumentare magari anche facendo dei piccoli cambi di ritmo. Lui però aveva quel passo nelle gambe e poi negli ultimi 600 metri è riuscito a dare lo stacco finale, dove io non avevo più energia per rispondere, che ha deciso le posizioni della gara“, spiega Disabato ricordando l’epilogo della 10 km agli Europei U20.

Sul motivo del piccolo calo nel finale di gara:Vedere un avversario che non mi aspettavo, perché sapevo avesse del potenziale, ma non immaginavo che facesse un miglioramento del genere in pochi mesi, mi ha un po’ destabilizzato sul momento e quindi non ho avuto tanto tempo per ragionare su cosa fare. Quello che ho fatto è stato fare dei piccoli cambi di ritmo per quanto riuscissi e cercare di staccarlo, però non ci sono riuscito. Comunque sono contento della prestazione“.

Sulla transizione verso le distanze dei senior:Ho fatto questa 20 km in Sicilia in 1h23:01, che è comunque un tempo molto buono, record italiano U20. Devo dire che ritengo di averla gestita abbastanza bene. L’ho fatta in progressione e quindi questa esperienza è andata molto bene sulla 20 km. L’anno prossimo diventerà diventerà mezza maratona, però poco cambia da 20 a 21 chilometri, e comunque mi aspetto dei miglioramenti ovviamente. Ci sarà ad ottobre la 20 km di Alessandria. Stiamo ancora decidendo però penso che la farò, anche se non come obiettivo stagionale, perché l’obiettivo erano gli Europei U20. Adesso inizia la preparazione invernale e faremo questa 20 km un po’ come test, diciamo, in un periodo di allenamento intenso“.

Disabato ha poi fornito il suo punto di vista a proposito dell’ennesima rivoluzione della marcia mondiale con le nuove distanze:Negli ultimi anni ci sono stati diversi cambiamenti nel mondo della marcia e noi atleti ci siamo dovuti adattare perché non si può fare altro. Adesso c’è questo cambiamento radicale, con mezza maratona e maratona di marcia. Io sulla maratona forse sono un po’ più d’accordo perché magari si avvicinano alla 50 km, quindi va a vantaggio degli atleti più propensi alle distanze maggiori, mentre la 35 era una gara comunque molto simile alla 20 km, ed invece così magari c’è una maggiore differenza da marciatore a marciatore. La mezza maratona di marcia è stata introdotta per mettere a paragone un corridore con un marciatore. Forse quello può invogliare magari il pubblico a seguire un po’ di più, però ovviamente non si può avere la certezza. Vedremo come andrà questo cambiamento. Poi comunque è stato deciso che alle Olimpiadi ci sarà solo la mezza maratona e non la maratona di marcia, e anche questo è un po’ strano ma ci si deve adattare“.

Sulle ambizioni in vista del 2026, in cui farà il suo debutto tra gli assoluti:L’anno prossimo ci sono i Campionati del Mondo a squadre e qualificarmi per quella gara è un obiettivo. Ovviamente non sarà facile, perché comunque mi dovrò qualificare tra gli assoluti nella mezza maratona, ma quello è l’obiettivo anche perché nel 2026 per gli Under 23 non c’è molto da fare. Cercherò di qualificarmi nelle gare che metteranno nella prima parte di stagione. Gli Europei assoluti? La competizione in Italia è molto alta. Vorrei qualificarmi, però come ho sempre fatto andrò passo per passo e gara dopo gara. Al momento farò questa stagione invernale sulla mezza maratona per qualificarmi ad aprile, poi in base a come andrà proverò a qualificarmi anche per gli Europei, però comunque la competizione è tanta e non sarà comunque facile“.

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