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Atletica

Enrico Saraceni: “Patta non in prima frazione? Il motivo c’era…Le keniane hanno un’ossigenazione diversa, ma Battocletti…”

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Lorenzo Patta
Patta / IPA Agency

Enrico Saraceni è intervenuto come ospite nell’ultima puntata di Sprint Zone Speciale Tokyo 2025, trasmissione di approfondimento sull’atletica leggera condotta da Ferdinando Savarese e visibile sul canale Youtube di OA Sport. L’ex velocista azzurro, padre della promettente triplista Erika Saraceni (campionessa d’Europa U20 in carica), ha analizzato alcuni temi emersi dal weekend che ha chiuso il programma dei Mondiali.

Sul rendimento di Noah Lyles, grande protagonista a Tokyo con due ori (200, 4×100) e tre podi nella velocità:Lyles ha il suo modo stravagante e vorrebbe quasi ripercorrere le gesta di Bolt, sia pre-gara che post-gara. Certo che a livello di prestazioni è ancora inavvicinabile il giamaicano, soprattutto nei 100 metri, però lui sta facendo qualcosa di molto importante. Tra qualche anno lo vedrei bene anche nei 400, perché secondo me ha una corsa abbastanza fluida che potrebbe andar bene“.

Sull’eliminazione della 4×100 italiana in batteria:Se noi avessimo avuto i nostri atleti ad un buon livello, senza i problemi fisici a cui ci siamo abituati quest’anno, avremmo fatto una bella figura. Peccato che non siamo riusciti a qualificarci per un paio di disavventure, tra cui la non buona partenza di Desalu e quello scontro tra Jacobs ed il sudafricano, poi anche Patta non era in gran forma reduce, dall’infortunio abbastanza grave rimediato in Coppa Europa“.

Sulle scelte di formazione con Desalu al lancio e Patta in terza frazione: “Forse si temeva che Patta, essendo reduce da un infortunio, potesse sentire una riacutizzazione del suo problema partendo da fermo, proprio come è successo del resto a Vittoria Fontana, che purtroppo si è fatta male. Un conto è correre sul lanciato, in progressione, e un altro è partire da fermo e poi indurirsi. Penso che sia questo il motivo della scelta, poi comunque Desalu nei 200 ha fatto bene e Patta recentemente è sempre andato bene in terza ed è uno dei migliori al mondo in curva in staffetta“.

Sulle medaglie italiane più emozionanti del Mondiale:Sicuramente c’è l’oro di Furlani, perché comunque lui quest’anno provava una nuova rincorsa e all’inizio ha avuto delle difficoltà. In generale però la medaglia che mi ha emozionato di più è quella di Nadia Battocletti, perché corre contro le africane ed in particolare le keniane che vivono in altura e hanno un’ossigenazione della muscolatura notevole rispetto a noi europei. Lei sta facendo qualcosa di pazzesco insieme al papà. Nei prossimi anni crescerà tanto, a livello europeo c’è un abisso tra lei e le altre, ma ai Mondiali del 2027 penso che salirà sul gradino più alto del podio“.

Sull’impresa di Andrea Dallavalle, argento nel triplo con il personale: “Già alle indoor era andato bene con quel bronzo europeo ad Apeldoorn, si è visto già in qualificazione che stava bene. Ha fatto una grandissima prestazione: ha migliorato il personale e ha sfiorato l’oro. Pichardo ha dovuto tirar fuori il coniglio dal cappello, perché comunque ha fatto 17.91, ma Dallavalle è stato veramente bravo. Nel triplo siamo messi molto bene a livello italiano“.

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