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Pagelle Vuelta a España 2025: Ciccone svela le carte, prosegue l’incubo di Ayuso, Tiberi diesel
PAGELLE VUELTA A ESPAÑA 2025
Sesta tappa, giovedì 28 agosto
Jay Vine, 8: tatticamente non sbaglia nulla. Sorprende con grande esperienza i compagni di fuga, anticipando la salita finale con un attacco che si è rivelato determinante. Si tratta della sua terza affermazione in carriera nella corsa a tappe iberica.
Torstein Træen, 7,5: a 30 anni si toglie la soddisfazione di indossare la maglia roja alla Vuelta dopo una vita da gregario. Il suo miglior risultato, prima di oggi, era un successo di tappa al Giro di Svizzera nel 2024. Sull’ascesa conclusiva ha dimostrato di andar forte, anche più di Vine.
Lorenzo Fortunato, 7: brillante, anche se probabilmente non ancora come al Giro d’Italia. Agguanta un terzo posto che dà tanto morale all’Astana. È iniziata oggi la rincorsa alla maglia di miglior scalatore?
Gianmarco Garofoli, 6: bravo ad inserirsi nella fuga di giornata, ma nella fase calda della corsa sono mancate le gambe.
Giulio Ciccone, 7: le carte sono state scoperte. Se il successo di tappa è ormai andato, perché mettere la propria squadra in testa al gruppo a tirare, per poi scattare in prima persona? Semplice: per guadagnare terreno e secondi sugli avversari. Un ragionamento elementare, che ci dice come l’abruzzese voglia quanto meno provarci per la classifica generale. Se escludiamo Vingegaard, tutti gli altri pretendenti al podio non sembrano fuori portata per l’italiano.
Jonas Vingegaard, 7: sta correndo con la calma del padrone. Sa di essere superiore, ma non sottovaluta nessuno e, per il momento, si limita a rispondere agli attacchi, prima di Ciccone e poi di Joao Almeida. Vedremo quando deciderà di piazzare la stoccata spacca classifica.
Egan Bernal, 6,5: come al Giro d’Italia, non è esplosivo nei cambi di ritmo, ma fa della costanza la sua forza.
Antonio Tiberi, 6,5: è un diesel, lo conosciamo bene. L’avvio della Vuelta è stato decisamente negativo, ma oggi ha lasciato intravedere un cambio di marcia. Come sempre fa fatica quando gli avversari scattano, ma rientra agevolmente con il suo ritmo. È un regolarista e la sua condizione potrà continuare a progredire nell’arco delle tre settimane, quando magari altri caleranno.
Giulio Pellizzari, 6,5: fatichiamo a capire il suo ruolo in questa Vuelta. In fin dei conti, sinora, è sempre rimasto con i migliori in salita. C’è stato un momento in cui aveva perso qualche metro sull’ascesa conclusiva, salvo risalire con estrema facilità. La nostra sensazione è che vada un po’ più forte rispetto al capitano designato Jai Hindley: le gerarchie in casa Red Bull sono destinate a mutare?
Mikel Landa, 5: paga 28″ da Ciccone, Vingegaard e compagnia, su una salita tutt’altro che irresistibile. Pessimi segnali.
Joao Almeida, 6,5: il portoghese si conferma il solito ‘cagnaccio’ in salita. Sa gestirsi come pochi, ad oggi è un pretendente serissimo al podio.
Juan Ayuso, 2: prosegue la stagione da incubo per lo spagnolo. Dopo il calvario al Giro d’Italia, concluso anzitempo con il ritiro per la puntura da parte di un calabrone, il responso odierno è impietoso: 62° a 11’51”. Dopo neanche una settimana è dunque già fuori dai giochi per la classifica generale. E il suo futuro alla UAE Emirates – XRG appare sempre più in bilico.
