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TennisUS Open

Novak Djokovic vince ma non ingrana: “Non mi piace quando non gioco bene. Ho faticato a trovare il ritmo”

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Novak Djokovic
Novak Djokovic / LaPresse

Novak Djokovic approda al terzo turno degli US Open 2025, ma il serbo ha ben pochi motivi per cui sorridere. Anzi, l’unico è proprio l’avanzamento nel torneo del Grande Slam di New York. Il successo su Zachary Svajda non ha rappresentato certo uno dei match più brillanti della carriera del 24 volte vincitore di un Major. Il punteggio finale parla di 6-7(5) 6-3 6-3 6-1 per il nativo di Belgrado che, specialmente in avvio, non ha certo brillato contro lo statunitense.

Tra la sensazione di poche energie nelle gambe, e un tennis spesso poco efficace, Nole ha saputo comunque portare dalla sua parte l’incontro, chiudendolo in 2 ore e 34 minuti di gioco. Al termine della partita l’ex numero 1 del mondo ha raccontato le sue sensazioni nel corso della conferenza stampa“Non è un problema di motivazioni. Ero io a sentirmi frustrato per come stavo giocando e per altre cose a cui stavo pensando e che mi riguardano ma che non starò qui a raccontarvi. Cercavo di restar concentrato e di risolvere il rebus che avevo di fronte in campo”.

“Amo competere, ma non mi piace quando non gioco bene – puntualizza il classe 1987 – È per questo che metto ancor più pressione su me stesso e il mio team per provare a far meglio fin dal prossimo giorno in vista della prossima partita. Oggi ho faticato a trovare il ritmo, ed è per questo che dopo aver vinto qualche bel punto no mi avete visto gasarmi più di tanto”.

Novak Djokovic passa poi ad analizzare la situazione dei campi di Flushing Meadows:Non ricordo come fossero i campi l’anno scorso o quale fosse l’anno in cui li hanno resi un po’ più veloci, ma ormai sono così da qualche anno. Sono le palle ad essere diverse. Non so se sia la gomma o altro, ma ho sentito dire da molti colleghi che quest’anno c’è molta più coerenza tra quelle usate durante le US Open Series e quelle che stiamo usando qui. Ed è una cosa bella da sentire, gli infortuni alle articolazioni sono calate rispetto a quanto accaduto durante gli ultimi due anni, no?! Ed è un fatto di cui tener conto così da assicurarsi che non ci siano grossi cambi dal punto di vista della qualità delle palle” .

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