BobMilano Cortina 2026Sport Invernali
Lorenzo Bilotti svela il sogno del bob italiano: “Obiettivo podio a Milano Cortina 2026, raschiamo il fondo del barile”
Lorenzo Bilotti è stato ospite di una puntata di Focus Summer, trasmissione visibile sul canale Youtube di OA Sport. Il trentenne romagnolo fa parte della Nazionale italiana di bob dal 2016, dopo aver raccolto buoni risultati nell’atletica a livello giovanile con un primato personale di 10.33 sui 100 metri, ed il prossimo grande sogno è rappresentato ovviamente dalle Olimpiadi casalinghe di Milano Cortina 2026.
“Ho avuto la possibilità di allenarmi e correre ai tempi con Bolt, ero tra i migliori d’Italia. Per alcuni momenti anche il migliore, poi ci sono stati altri che insomma nell’arco di quelle stagioni hanno fatto qualcosa di meglio. Parliamo di centesimi, però quello era il livello dell’atletica italiana in quel periodo. Avevo 19 anni quando ho fatto 10.33 sui 100 e non avevo comunque un gran trascorso nell’atletica, nel senso che non la praticavo da quando avevo magari 5-6 anni, infatti avevo iniziato alle superiori e quindi era qualcosa che sembrava promettere molto bene. Poi dopo c’è stato un cambio“, racconta l’azzurro.
“Entro nel mondo del bob da frenatore. Devo dire che tendenzialmente chi viene dall’atletica ha queste caratteristiche, cioè quelle di poter avere una velocità e una rapidità necessaria per poter fare questo ruolo nel miglior modo possibile. Sin da subito ho avuto infatti questo ruolo e negli anni sicuramente anche le mie capacità, l’adattamento ed il lavoro di squadra mi hanno permesso di farlo in un modo sempre migliore. Piano piano è diventato poi parte della mia vita. Ho iniziato a fare bob per caso nel 2016, perché venivo da un periodo un po’ critico e di difficoltà nell’atletica. In quel periodo il bob italiano attraversava un periodo buio e quindi i giovani avevano più possibilità, il livello della Nazionale era più basso e quindi probabilmente era anche più facile per certi versi inserirsi nella squadra, infatti sin da subito ho avuto la possibilità di poter fare Coppa del Mondo e Coppa Europa“, dichiara Bilotti.
Sul passaggio dall’atletica al bob: “È capitato per caso praticamente. Un amico di famiglia che faceva atletica con mio padre, aveva provato a scendere col bob per un paio d’anni a fine anni ’90, quando ancora c’era la pista di Cortina e quindi la facilità di provare a capire cosa sia il bob avendo una pista in casa. Mi contattò perché aveva un amico che lavorava in Federazione, sapevano che il bob era in un periodo di ricostruzione completa e quindi voleva sapere se potessi essere interessato a provare. Avevo avuto un po’ di difficoltà nell’atletica, quindi mi sono buttato e poi è iniziata questa avventura. Gli sarò sempre grato perché comunque mi ha dato la possibilità di fare un’esperienza incredibile per anni, facendo sì che tutto questo sia anche il mio lavoro, quindi una passione che si tramuta in lavoro, insomma può essere solo positivo“.
Sulle prime due partecipazioni olimpiche nel 2018 e nel 2022: “La prima Olimpiade è stata un sogno, ma più dal punto di vista del divertimento e dell’esperienza, me la sono goduta. Sapevamo che avremmo fatto fatica comunque a essere competitivi da fare anche solo un piazzamento a metà classifica, eravamo in anni comunque difficili. La prima volta alle Olimpiadi è stata quella del divertimento e dell’esperienza. La seconda è stata della consapevolezza secondo me, cioè il fatto di riconoscere che cosa tu stai realmente facendo. Un’Olimpiade vissuta col Covid, è stata comunque particolare perché nel 2022 in Cina c’erano ancora parecchie restrizioni. Mi ha fatto capire meglio che cosa vuole dire essere lì per un unico obiettivo e avere un po’ lo stress della prestazione. Per certi versi non avevamo lo stress della prestazione, perché più o meno sapevamo qual era il nostro valore e abbiamo fatto quella gara lì, però c’era un incredibile stress per il Covid. Secondo me tutti in quella Olimpiade hanno fatto competizione e performato a livelli di stress paragonabili comunque a chi si gioca una medaglia“.
Sullo storico secondo posto a Yanqing nel novembre 2023: “Erano quasi 17 anni che non si faceva un podio in Coppa del Mondo nel bob a 4, il che è una cosa sicuramente storica dal nostro punto di vista e un po’ triste da un altro punto di vista. Diciamo che il bob italiano ha attraversato questo periodo di grandissima difficoltà. Secondo me grazie al nostro impegno, ma anche a quello che Maurizio Oioli e tutti gli allenatori hanno fatto in questi anni ci hanno permesso di tornare ad essere competitivi. Quella fu una gara particolare, però ci ha fatto capire che in realtà il fatto che fossimo sempre lì abbastanza vicino voleva dire anche che avevamo comunque le capacità di poterlo fare. È logico che noi veramente a livello sportivo combattiamo contro dei mostri sacri, perché il bob è poco conosciuto in Italia e non è per niente conosciuto e pubblicizzato, però Friedrich e Lochner sono a livello di sport invernali in Germania gli atleti più titolati. Sai comunque che raggiungere quei livelli è molto difficile, quindi averli potuti battere o essersi potuti inserire tra uno e l’altro è comunque qualcosa di super incredibile“.
“Ci stiamo preparando al meglio. Stiamo cercando di non lasciare niente al caso, ancor più degli anni passati. Stiamo cercando di raschiare il fondo del barile e guadagnare ogni margine percentuale possibile per un risultato che tutti ci aspettiamo e a cui tutti aspiriamo. Per ora le cose sono andate abbastanza bene, tra gli alti e bassi di una preparazione con fastidi, problemi e compagnia bella. Abbiamo già fatto dei raduni di spinta per lavorare sulla sincronia della spinta, la qualità della spinta e tutto. A settembre si inizierà a fare un po’ di test di valutazione degli atleti con l’obiettivo dell’inizio della stagione, poi iniziata la stagione si cercherà di arrivare solo a quel giorno“, le parole del frenatore italiano.
Sulle ambizioni per Milano Cortina 2026 e le prospettive per il futuro: “L’obiettivo è quello di cercare di andare sul podio a Cortina. L’obiettivo più alto è quello della medaglia d’oro e penso che sia importante puntare in alto per poi vedere quale possa essere l’eventuale risultato. Probabilmente sarà la mia ultima stagione, questo è quasi sicuro, e quindi dovrò vedere che cosa sarà possibile fare nel futuro. Mi piacerebbe rimanere in ambito sportivo, magari lavorare coi giovani. Se ci fosse la possibilità eventualmente di dare una mano alla squadra per cercare di crescere ancora di più volentieri, ma questa è una cosa che valuteremo poi fine stagione“.
