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Aziz Abbes Mouhiidine: “Mi avevano chiesto di fare i Mondiali, poi nessuno mi ha telefonato. Disponibile a chiarire”

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Aziz Mouhiidine
Aziz Abbes Mouhiidine / Lapresse

La nuova vita di Aziz Abbes Mouhiidine sta per cominciare. Uno dei pugili italiani più tecnici e talentuosi dell’ultimo decennio inizierà il tortuoso e affascinante percorso da professionista nella categoria dei pesi cruiser. Serviranno pazienza e sacrifici per costruire, mattoncino dopo mattoncino, il castello della preparazione che dovrà condurlo nei prossimi anni verso una chance iridata. Nelle ultime settimane sembrava che il classe 1998 campano dovesse prendere parte per l’ultima volta ai Mondiali dilettanti, reduce dai due argenti conquistati nel 2021 e 2023. Ciò non avverrà a causa di una vicenda che andrà approfondita e, si spera, chiarita nei prossimi mesi.

Il tuo debutto da professionista era inizialmente previsto per l’inizio della primavera, tra marzo ed aprile. Poi cosa è successo?
Non ho potuto debuttare a causa di un infortunio di un avversario. Inoltre a marzo mi fu chiesto se volessi partecipare al Mondiale dilettanti ed accettai, perché è sempre bello rappresentare la propria nazione, poi soprattutto dopo i due argenti precedenti. Alla fine non è andata così“.

In una recente intervista a Dario Torromeo, il dt Giovanni De Carolis ha spiegato che la scelta della tua mancata convocazione dipenda dal fatto di non averti potuto visionare e conoscere a sufficienza nei raduni della Nazionale. 
Ho saltato solo il training camp in Turchia, non sono stato bene a causa di un virus gastrointestinale. È stato particolare vedere la convocazione per il training camp pre-Mondiale di Assisi con il mio nome, salvo poi escluderlo un’ora dopo. Nessuno mi ha telefonato e dato spiegazioni a riguardo. Io faccio l’atleta e penso a comportarmi bene, non penso ad altro. Ho dato il massimo con la Nazionale nello sparring e nella preparazione, senza mancare di rispetto a nessuno. Vedere questo scherzetto mi ha un po’ destabilizzato. Io so di che pasta sono fatto e adesso ho un motivo in più per passare presto professionista. Forse De Carolis mi ha visto poco perché io avevo iniziato il percorso da professionista. Da quando però ho accettato di fare i Mondiali, ho partecipato a tutti i ritiri della Nazionale, tranne quello in Turchia. Se fosse stata una scusa che stavo male per non andare in Turchia, avrei fatto un torto a me stesso: a 27 anni non ne ho bisogno. Penso che ad Assisi sarei potuto essere valutato, ma forse la decisione era già stata presa“.

Il tuo programma iniziale prevedeva il passaggio tra i professionisti, ma anche l’obiettivo di prendere comunque parte alle Olimpiadi di Los Angeles 2028. Adesso tutto si complica se queste divergenze con lo staff tecnico non verranno chiarite.
Se mancano i presupposti, vorrà dire che la medaglia olimpica resterà un rimpianto e mi concentrerò solo sul professionismo. Io so De Carolis che persona è a livello umano e non c’è nessun contrasto con lui. Io sono disponibile a chiarire ogni aspetto con lo staff tecnico“.

Sull’esclusione dal Mondiale può aver influito la sconfitta per KO, la prima della tua carriera, contro l’americano Malachi Georges ad inizio luglio in World Cup ad Astana? 
Ho perso per KO per la prima volta, però non penso che la storia di un atleta si possa valutare da un singolo incontro. Se fosse accaduto a ridosso del Mondiale avrei capito, ma dal 1° luglio mancavano più di due mesi. Io ho sempre fatto parlare i risultati. Adesso penso a fare il professionista. Si era aperta questa parentesi, ma adesso saluto il dilettantismo. Se mi guardo indietro, penso a quante cose avrei potuto fare se me l’avessero detto prima. Non sono andato io a bussare per fare i Mondiali, sono loro ad avermi chiamato“.

Quanto la sconfitta agli ottavi delle Olimpiadi, con un verdetto che OA Sport definì vergognoso e senza dignità, peraltro contro un avversario successivamente squalificato per doping, ha influito sul tuo ingaggio nel professionismo con una grande organizzazione?
Di sicuro ha pesato. Loro guardano alla medaglia olimpica e al ritorno economico che un pugile gli può portare. Quindi la sconfitta di Parigi ha inciso. Il percorso sarà quindi un po’ più tortuoso. Inizio l’avventura tra i professionisti col gruppo sportivo delle Fiamme Oro, che hanno aperto al professionismo, poi vedremo strada facendo a chi affidarsi. Il debutto è previsto tra novembre e dicembre“.

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