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“Vigliaccheria sul doping, c’è iper-medicalizzazione. La UAE usa le parole di Armstrong”: nuove accuse a Pogacar
Eric Boyer ha sollevato alcuni dubbi sulla regolarità delle prestazioni offerte da Tadej Pogacar. L’ex professionista (in gruppo dal 1985 al 1995) ed ex team manager della Cofidis (dal 2005 al 2012) ha manifestato delle perplessità in merito al dominio del fuoriclasse sloveno, che nel corso della sua carriera ha vinto quattro Tour de France, un Giro d’Italia, tre Liegi-Bastogne-Liegi, due Giri delle Fiandre, un Mondiale, quattro Giri di Lombardia e due Freccia Vallone (giusto per citare alcune delle sue 104 affermazioni da professionistica).
Il 61enne francese ha fatto delle illazioni in un’intervista concessa alla quotata testata Le Parisien, parlando tramite giri di parole di doping: “I corridori sono totalmente sopraffatti, persino disgustati dal ritmo e dal dominio della UAE. Ne deriva un’atmosfera piuttosto monotona, triste e sospettosa. Dobbiamo essere chiari: le persone che lo circondano non depongono a suo favore“. Boyer si è soffermato su dirigenti e allenatori della UAE Emirates XRG: “Quando li ascolti sono sempre gli stessi argomenti: Pogacar si allena di più e meglio. L’alimentazione è migliore, la squadra è forte. Ma sono le stesse parole usate per Armstrong. Naturalmente, sono scettico“.
L’ex corridore e dirigente ritiene che anche in gruppo ci siano questi pensieri: “Molti sono preoccupati. Hanno paura. Tutti sanno che tra alcune squadre, tra cui l’UAE, c’è un’iper-medicalizzazione. È una specie di zona grigia, e non possiamo essere sicuri che sia tutta una questione di dieta, di riposo e dei piani di allenamento. Spero che non ci sia altro. Ma siccome non sappiamo nulla, non è chiaro. Ricevono schiaffi in faccia ogni giorno e non si ribellano. Non si lamentano. Quindi non sono credibili“.
Poi una chiusura a effetto: “C’è una sorta di vigliaccheria generale sul doping. I laboratori stanno indagando a fondo, ma non so se è nei laboratori che troveremo la verità. Si tratta di indagini molto difficili da condurre, ne sono consapevole. Ma i laboratori sono obsoleti“.
