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Basket femminile: Italia-Turchia, dai precedenti a un’attesa che sale fortissima

Bisogna pur dirlo: l’interesse per Italia-Turchia già c’era. Un quarto di finale che si annuncia equilibratissimo, la possibilità di tornare là dove non si arriva da trent’anni, una squadra compatta, un gruppo unito, la sapiente guida di Capobianco, Zandalasini che sta giocando da primo quintetto del torneo, e tante altre se ne potrebbero dire. Poi è arrivato, da poco, l’annuncio di Rai2 come rete scelta per la trasmissione tv. Erano 18 anni che le azzurre non arrivavano sui canali generalisti, e se allora c’era di mezzo una rassegna continentale sul suolo abruzzese, stavolta il valore è pure maggiore perché l’upgrade da RaiSport arriva nel momento del trasferimento da Bologna al Pireo.
Ma andiamo a scoprire quali sono i precedenti tra le due contendenti. In particolare, Italia e Turchia si sono incontrate 21 volte, con 8 successi da parte delle azzurre e 13 da parte delle turche. Prima volta nel 1993, ai Giochi del Mediterraneo, quando la Turchia iniziava ad affacciarsi anche nel settore femminile, e ultima quattro anni fa in amichevole a Valencia prima degli Europei che poi videro l’Italia fuori agli ottavi.
La prima volta fu, come detto, ai Giochi del Mediterraneo 1993, allenatore Franco Novarina: era per larga misura l’Italia che poi sarebbe stata d’argento agli Europei del 1995 a Brno. Per vedere le due squadre contro in un incontro legato agli Europei ci è voluto lo spazio di tre lustri: qualificazioni per l’edizione 2009, a Chieti, con l’Italia che stava riprendendo quota dopo anni difficili. Finì 55-63 a Chieti e 80-61 per la Turchia ad Adana, ma l’Italia alla rassegna continentale ci andò comunque. E le due squadre si rividero a Riga, dove le turche ebbero a resistere a un ritorno azzurro nell’ultimo quarto per vincere 59-64: c’era il trio Macchi-Ballardini-Masciadri, che non bastò perché Birsel Vardarli, totem negli anni successivi (anche al Fenerbahce), si unì a Kristen Newlin (al tempo naturalizzata, ma che in Turchia si sarebbe poi sposata e avrebbe vissuto) in quello che era il debutto della seconda fase. L’Italia poi mancò in una partita maledetta, con la Grecia, l’accesso ai Mondiali 2010.
In chiave Europei le due squadre si ritrovarono a Lilla nel 2013: l’Italia era giunta alla seconda fase dopo un rocambolesco passaggio del primo girone, e l’unica squadra di altissima quota del nuovo raggruppamento era proprio la Turchia, che vinse 66-46 in virtù di un parziale di 17-2 nel terzo quarto. In quel caso l’Italia perse il treno iridato contro Serbia (un’occasione che fu enorme, per come andò la partita) e poi Cechia, che al tempo era uso chiamare Repubblica Ceca.
Di nuovo Europei, nuova formula con girone a 5, ma una prima fase a Oradea che di fortunato non ebbe nulla: l’Italia uscì subito, giocò una partita a bassissimo punteggio e orgogliosa con le turche, ma i 13 di Masciadri non servirono di fronte a una squadra che aveva in Isil Alben la play e un grande punto di riferimento (carriera sfortunatissima, la sua, segnata da ben tre legamenti crociati rotti).
Due anni dopo, a Hradec Kralove, ennesimo scontro a livello continentale, stavolta dopo un netto 80-60 sulla Bielorussia da parte azzurra. fu una partita dura, anzi durissima, in cui Quanitra Hollingsworth fece sì 29 punti, ma soprattutto piazzò una gomitata assassina non trasformata in fallo su Chicca Macchi, che dovette in quel modo abbandonare partita ed Europei. Finì 53-54 con Cecilia Zandalasini che, alla prima volta agli Europei, scrisse 23 e con Alessandra Formica che non riuscì a infilare il tiro della vittoria. Di arbitraggi assurdi se ne sarebbero poi visti altri due: nell’ottavo con l’Ungheria (49-48 per le azzurre) e, soprattutto, nel celeberrimo antisportivo contro Zandalasini in Italia-Lettonia che indirizzò parzialmente il finale, anche se poi l’ultima parola fu della tripla di Masciadri che entrò e uscì, la differenza tra un Mondiale 2018 e no.
L’ultima volta che le due squadre si sono incontrate si è avuta nel 2019, almeno a livello di Europei: a Nis, in Serbia, sfida durissima, con Marco Crespi che era succeduto ad Andrea Capobianco (il quale era subentrato a Roberto Ricchini). A 5′ dalla fine si fece male Francesca Dotto, entrò Giorgia Sottana che, letteralmente posseduta, riuscì a girare una partita complicatissima e a portarla dalla parte dell’Italia. Che, va detto, non fu fortunata: pescò la Russia agli ottavi e fu eliminata in rimonta.
Domani questa sarà un’altra storia, una nuova speranza. Dell’ultima sfida di cui abbiamo parlato sono ancora in azzurro Zandalasini, Cubaj e Andrè, e del 2017 è ritornato Capobianco, mentre dal lato turco sono ancora in maglia nazionale Olcay Cakir (già al tempo importante) e Tilbe Senyurek. Al Pireo l’aria sarà quella della storia in un caso e nell’altro, perché anche la Turchia da 10 anni non combina granché agli Europei. L’Italia, però, finora ha avuto davanti una specie di tempesta perfetta. La speranza è che continui a essere tale.