Tennis
Sinner vs Alcaraz: la rivalità che sta riscrivendo la storia del tennis
Nel mondo del tennis, ci sono incontri che valgono un titolo, e poi ci sono rivalità che valgono una generazione. Quella tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz appartiene senza dubbio alla seconda categoria. Due ragazzi poco più che ventenni, uno nato tra le Dolomiti, l’altro cresciuto sotto al sole della Murcia, che con la racchetta hanno imparato a parlare una lingua comune: quella del talento.
Guardandoli giocare sembra quasi di vedere due musicisti alle prese con un duetto, più che due avversari in lotta per la vittoria. I colpi di Sinner sono corde tese che vibrano di precisione. Quelli di Alcaraz sono improvvisazioni jazz che spaccano il ritmo. Insieme hanno riscritto il copione del tennis maschile post-Federer e Nadal. Così, il pubblico orfano dei Big Three, ha trovato due volti nuovi a cui affezionarsi. Diversi, ma ugualmente necessari.
Statistiche dei confronti
Partiamo con uno sguardo ai numeri di SmartBettingGuide. Alcaraz conduce il bilancio degli scontri diretti 7 a 4 (dati aggiornati a maggio 2025), ma ogni match è un romanzo a sé. Sulla superficie dura, lo spagnolo domina con un parziale di 5-2. La sua vittoria più emblematica? Probabilmente la finale del China Open 2024: 6-7(6), 6-4, 7-6(3) in 3 ore e 21 minuti, la più lunga nella storia del torneo. Ma anche Indian Wells 2024, con la vittoria in semifinale dopo aver subito un parziale pesante nel primo set.
Sulla terra battuta, il terreno amato da Nadal e da ogni iberico che si rispetti, i due sono sul 2-1. E che dire della semifinale del Roland Garros 2024? Cinque set, quattro ore e nove minuti, un Sinner con i crampi e un Alcaraz che riesce ad avere la meglio con 65 vincenti.
Sull’erba, invece, è l’altoatesino a essere in vantaggio per 1-0, con un successo al quarto turno di Wimbledon 2022. Un match che già allora aveva il sapore del grande evento, con 3 set vinti e 3 match point annullati.
Ecco la tabella riassuntiva con tutti gli scontri diretti (dati aggiornati al 25 maggio 2025):
| Data | Torneo | Turno | Superficie | Vincitore | Punteggio |
| 2021-11-03 | Rolex Paris Masters | Secondo turno | Cemento | Carlos Alcaraz | 7–6(1), 7–5 |
| 2022-07-03 | Wimbledon | Quarto turno | Erba | Jannik Sinner | 6–1, 6–4, 6–7(8), 6–3 |
| 2022-07-31 | Croatia Open Umag | Finale | Terra | Jannik Sinner | 6–7(5), 6–1, 6–1 |
| 2022-09-07 | US Open | Quarti di finale | Cemento | Carlos Alcaraz | 6–3, 6–7(7), 6–7(0), 7–5, 6–3 |
| 2023-03-18 | BNP Paribas Open (Indian Wells) | Semifinale | Cemento | Carlos Alcaraz | 7–6(4), 6–3 |
| 2023-03-31 | Miami Open | Semifinale | Cemento | Jannik Sinner | 6–7(4), 6–4, 6–2 |
| 2023-10-04 | China Open (Pechino) | Semifinale | Cemento | Jannik Sinner | 7–6(4), 6–1 |
| 2024-03-16 | BNP Paribas Open (Indian Wells) | Semifinale | Cemento | Carlos Alcaraz | 1–6, 6–3, 6–2 |
| 2024-06-07 | Roland Garros | Semifinale | Terra | Carlos Alcaraz | 2–6, 6–3, 3–6, 6–4, 6–3 |
| 2024-10-06 | China Open (Pechino) | Finale | Cemento | Carlos Alcaraz | 6–7(6), 6–4, 7–6(3) |
| 2025-05-18 | Internazionali BNL d’Italia (Roma) | Finale | Terra | Carlos Alcaraz |
Dualismo oltre ai numeri
Non è solo una questione di numeri. Lo si capisce dagli aneddoti, dai dettagli, da quelle scene che escono dal campo e finiscono nel cuore degli spettatori. Come l’abbraccio dopo la finale degli Internazionali d’Italia 2025. Sinner, appena rientrato dopo tre mesi di squalifica per doping, si arrende 7-6(5), 6-1.
Dopo aver interrotto la straordinaria serie di 26 vittorie consecutive di Sinner, Alcaraz ha avuto parole di sincera ammirazione per il collega: “Congratulazioni Jan. Hai fatto una bella finale” . Un gesto che dimostra la stima reciproca tra i due, al di là dello spirito competitivo.
E poi c’è la notte newyorkese dell’US Open 2022, con il match terminato alle 2:50 del mattino, 5 set e un Alcaraz che cancella un match point e ringrazia l’energia del pubblico: “Alle tre del mattino non avevo più gambe, ma avevo il cuore della gente.” Cinque ore e un quarto di tennis da tramandare.
Anche i primi passi dicono molto. Il loro primo incontro ufficiale risale al Rolex Paris Masters 2021: Alcaraz diciottenne batte Sinner 7-6(1), 7-5, con ben 11 palle break capaci di scatenare gli odds movements, i movimenti di quota dei bookmaker. Ma ancora prima, nel 2019, si erano già affrontati in un Challenger ad Alicante. Anche lì vinse Alcaraz, al tempo sconosciuto al mondo. Da quel giorno, la rivalità non ha fatto altro che crescere.
Una rivalità che non si è mai spenta, nemmeno nelle partite di esibizione. Al Six Kings Slam a Riyadh, Sinner ha vinto 6-7, 6-3, 6-3. Match non ufficiale, certo, ma comunque indicativo. Perché ogni incontro fra questi due fenomeni ha un sapore speciale, come se si trattasse di un capitolo di una saga.
Nonostante la competizione serrata, i due hanno sempre mostrato un profondo rispetto l’uno per l’altro. Alcaraz ha spesso elogiato Sinner, definendolo “un atleta straordinario” . Sinner, dal canto suo, ha riconosciuto la grandezza del rivale, ribadendo ancora una volta come ogni incontro con Alcaraz sia sempre una sfida stimolante.
Campioni destinati al dominio
Non è un caso che molti li paragonino a Federer e Nadal. Non solo per la qualità, ma anche per quanto sembrino complementari. Alcaraz, esplosivo, più sanguigno ed emotivo. Sinner, calcolatore, elegante, silenziosamente feroce. I loro stili si completano e si scontrano al tempo stesso.
Anche i numeri lo dimostrano. Entrambi hanno vinto 19 titoli ATP, più di chiunque altro tra i tennisti nati dal 2000 in avanti. Alcaraz ha già sollevato 4 Slam: US Open 2022, Wimbledon 2023 e 2024, Roland Garros 2024. Sinner ne ha vinti 3: Australian Open 2024 e 2025, US Open 2024. Questi numeri sembrano destinati a crescere.
Manca solo una finale Slam tra i due. Un vuoto che grida vendetta sportiva. L’Australian Open 2025 sembrava il palcoscenico ideale, ma il destino ha deciso altrimenti. Per ora. Perché è chiaro che quella finale, prima o poi, arriverà.
C’è chi sostiene che Sinner abbia un vantaggio psicologico sulle superfici rapide, dove riesce a contenere la potenza di Alcaraz con i suoi colpi profondi. Altri vedono nello spagnolo un predestinato, capace di ribaltare qualsiasi situazione con la forza del suo braccio e la creatività del suo genio tennistico.
Il valore epico del dualismo
La verità, forse, è che ci servono entrambi. Il tennis maschile aveva bisogno di una nuova rivalità, ma ha trovato qualcosa di più: una storia di rispetto, di evoluzione, di umanità. Due ragazzi che si stimano, si studiano, si sfidano. E che insieme, costruiscono il nuovo mito.
E ogni volta che si ritrovano in campo, è come se il tempo si fermasse. Gli spettatori trattengono il fiato, perché sanno che stanno assistendo a qualcosa di raro. Non una semplice partita, non solo sport. Ma una manifestazione della bellezza di cui è capace l’uomo.
E chissà, forse un giorno, quando racconteremo ai nostri figli del tennis, non parleremo solo di numeri e di vittorie. Ma ricorderemo quella volta in cui Sinner e Alcaraz si sono stretti la mano dopo aver dato tutto. E penseremo che, per fortuna, noi c’eravamo.
Tennis, terreno di dualismi
C’è stato un tempo in cui il tennis si divideva tra la grazia di Federer e la furia di Nadal, tra la geometria di Djokovic e il romanticismo dell’eleganza. Erano duelli che parevano eterni, capaci di trasformare il campo in un’arena e una finale in un poema epico.
Eppure, il mondo gira, e il tennis non rimane immobile. Ora che quei giganti si avviano verso il tramonto, è toccato a due ragazzi nati nel nuovo millennio riaccendere quella scintilla. Carlos e Jannik. Fuoco e ghiaccio. Uno con la velocità nel sangue e il pugno sempre carico, l’altro con lo sguardo cristallino e la mente da scacchista. Non hanno (ancora) l’aura leggendaria di chi li ha preceduti, ma ogni volta che si incontrano accade qualcosa di magico: le tribune si riempiono, i cuori si stringono, i social impazziscono.
Se Federer-Nadal era una sinfonia, Sinner-Alcaraz è una playlist in continua evoluzione: imprevedibile, ma mai banale. E come ogni rivalità che si rispetti, cresce con il tempo. Non conta chi ha più vittorie, ma chi lascia il segno. E questi due, il segno, lo stanno lasciando a ogni colpo.
