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Ancora spettacolo al Giro d’Italia: Carlos Verona dedica a Ciccone la vittoria di Asiago. Primoz Roglic in crisi
Si chiude con un’altra frazione spettacolare la seconda settimana del Giro d’Italia 2025. Non arriva ancora la vittoria azzurra, in quel di Asiago il trionfo è di Carlos Verona, il più bello della carriera, primo in un Grande Giro. Lidl-Trek che riscatta l’addio forzato di Giulio Ciccone, con l’iberico a dedicare il successo proprio all’abruzzese. A guidare la classifica generale in attesa delle grandi montagne c’è sempre un eccezionale Isaac Del Toro.
Inizio di tappa emozionante con tantissimi corridori a caccia della fuga ed il Muro di Ca’ del Poggio che ha creato differenze nel plotone e visto Antonio Tiberi in difficoltà dopo la caduta di ieri. Il laziale è rientrato con il supporto della sua Bahrain-Victorious nel gruppo principale e nel frattempo si è formata la fuga di giornata: oltre trenta uomini all’attacco con tra i protagonisti anche Einer Rubio, non lontano in classifica generale.
Sul GPM più importante di giornata, il Monte Grappa, nel gruppo è arrivato l’attacco della Ineos Grenadiers: Egan Bernal è scattato assieme ad Arensman, seguito da Richard Carapaz e dalla Maglia Rosa Isaac Del Toro. La grande accelerazione del gruppo ha fatto sì che praticamente la fuga del mattino andasse ad esaurirsi nella discesa successiva al Grappa.
Successivamente si sono raggruppati i big e sono partiti altri uomini all’attacco: Pello Bilbao (Bahrain – Victorius), Nicholas Prodhomme (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Marco Frigo (Israel – Premier Tech), Carlos Verona (Lidl – Trek), Gianmarco Garofoli (Soudal Quick – Step), Filippo Zana (Team Jayco AlUla), Romain Bardet (Team Picnic PostNL), Bart Lemmen (Team Visma | Lease a Bike), Florian Stork (Tudor Pro Cycling Team), Filippo Fiorelli (VF Group – Bardiani CSF – Faizanè) e Christian Scaroni (XDS Astana Team), con il plotone a rialzarsi.
Ultima ascesa, quella verso Dori, con ancora grande spettacolo. Davanti Verona è andato via in solitaria, scollinando con una dozzina di secondi davanti a Garofoli e Zana, dietro invece ancora attacchi a ripetizione, con Primoz Roglic a crollare e Del Toro scatenato. Verona è riuscito a gestire un margine importante sui contrattaccanti, che sono giunti a 20”, regolati da Stork e Scaroni. Subito dopo il gruppo dei migliori, mentre Roglic, supportato da Pellizzari, lascia per strada 1’30”.
