Atletica
Valentina Trapletti: “La gara a coppie snaturava la marcia. Ora con la 42,195 km sarà un delirio: perché togliere la 50?”

Valentina Trapletti si è resa protagonista di una splendida stagione: ha vinto la staffetta mista con Francesco Fortunato ai Mondiali di marcia a squadre, ha conquistato la medaglia d’argento nella 20 km agli Europei di Roma e ha poi partecipato alle Olimpiadi di Parigi 2024. La lombarda ha raggiunto i migliori risultati della propria carriera a 39 anni e ora guarda con ottimismo verso la prossima annata agonistica, con il mirino fissato sui Mondiali di settembre a Tokyo.
Valentina Trapletti si è soffermata sul motivo per cui la nuova staffetta mista di marcia non ha riscosso grande successo: “Non ha funzionato perché è un po’ un andare a snaturare quello che è veramente la marcia: è una disciplina, lunga, di fatica e invece facendo due 10.000, che per noi sono una gara di velocità, si è andati a colpire la tecnica di marcia, perché più veloce è un gara e peggiore è la tecnica. Credo che il motivo sia questo, poi può essere che ci siano altre motivazioni come la durata della gara: come la 50 km è stata eliminata perché durava troppo, anche la staffetta di marcia non durava proprio poco. Era una gara che creava ansia e per niente noiosa, ogni istante cambiava qualcosa, era una cosa molto dinamica e io mi sono divertita per questo: non era la 20 km classica, lunga, parti e arrivi, qui cambiavano tante cose e da fare è stata divertente, ma da fuori mi rendo conto che sia stato snaturato il gesto“.
L’azzurra ha ripercorso l’ultima stagione: “Ho fatto il mio personale, ho vinto ad Antalya (i Mondiali di marcia a squadre, n.d.r.) e ho fatto l’argento agli Europei: è il miglior anno della carriera, ho raggiunto cose che non avevo mai raggiunto. Come me lo spiego? Tanto allenamento e lo stare bene: mi sono allenata sempre tanto, ma spesso ho avuto dei problemi e degli infortuni, invece nel 2024 sono stata bene e quello è stato il trucco. Fino agli Europei sono stata bene, qualche acciacchino, ma è filato tutto liscio. Nel 2024 ho raccolto il lavoro fatto negli anni precedenti, il 2023 mi è servito come mole di lavoro e sono arrivati i risultati che non sono mai scontati“.
La marciatrice torna anche sulla sua avventura ai Giochi, a cui è purtroppo arrivata in condizioni fisiche deficitarie: “Mi sono poi ammalata nel raduno preolimpico, sono stata molto male: ho avuto la quinta malattia, un virus che generalmente hanno i bambini, ma fatti da adulti sono molto gravi e pericolosi. Ho avuto febbre alta per tanto tempo, mi ha creato danni non indifferenti e fino a pochi giorni prima dei Giochi non sapevo se sarei partita per Parigi. Ho passato il periodo preolimpico a curarmi e non sapevo se sarei riuscita a gareggiare, questa malattia dà diverse problematiche a livello di fegato e cuore: fortunatamente non mi ha dato questi problemi, ma non è stato il modo migliore per affrontare le Olimpiadi. Per noi non è facilissimo curarsi perché tanti farmaci non possiamo usarli perché sono dopanti. Io per tutto il 2024 ho sofferto di sinusite, perché non potevo usare farmaci che altrimenti avrebbero permesso una guarigione più rapida: anche un banalissimo sciroppo per la tosse risulta coprente e non possiamo utilizzarlo“.
L’azzurra si è proiettata verso la nuova stagione: “Ho avuto un’infiammazione al dente che mi ha fatto tribolare, ma va tutto abbastanza bene e proseguiamo con la preparazione. Ai Mondiali non ci sarà la staffetta mista e si gareggerà nella 20 km e nella 35 km. Il mio obiettivo saranno i 20 km, ho già il minimo fatto agli Europei di Roma e non devo rincorrere. Non so ancora quando debutterò: sicuramente il Mondiale è la gara più importante, ma avremo anche gli Europei a squadre di marcia e prima vorrei fare un’altra 20 km e nel mezzo ci saranno altre gare. Detta così sembra nebulosa, vedremo in base alla condizione quali gara affrontare. Mi piacerebbe fare i Campionati Italiani indoor a febbraio, mi divertono ma devo vedere un attimo la salute: è un 3000 a sé, a Mondiali ed Europei Indoor non c’è la marcia”.
Nel 2026 cambieranno le distanza della marcia, si passerà ai 21,097 km e ai 42,195 km: “Le novità le affronto sempre con divertimento, ma è un po’ strano. Noi ogni volta che parliamo di marcia dobbiamo spiegare che non facciamo la maratona, perché la maggior parte delle persone le confonde, e adesso che facciamo la marcia sulla distanza della maratona è un delirio. Viene fatto perché è una distanza storica, ma per noi non è una cosa meravigliosa. Un altro motivo per cui si elimina la 35 km è perché si è visto che i podi tra 20 km e 35 km erano molto simili, non era la differenza che intercorreva tra 20 km e 50 km. Ci si chiede però che senso abbia avuto togliere la 50 km“.