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Formula 1

F1, la Red Bull non è più invincibile dopo l’addio di Adrian Newey: solo un caso?

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Max Verstappen
Verstappen / Lapresse

La corazzata Red Bull – capace di spazzare via tutti nel 2023 vincendo 21 GP su 22 – non c’è più, ormai è assodato. Il Drink Team, dopo aver cominciato alla grande il 2024 con due doppiette consecutive, ha prestato il fianco agli avversari evidenziando qualche crepa all’interno di un ingranaggio che sembrava praticamente perfetto fino a pochi mesi fa. 

Il passo falso di Melbourne poteva rappresentare un trascurabile caso isolato, ma il trend delle ultime gare è sotto gli occhi di tutti in attesa di tornare a gareggiare su piste meno atipiche. Il Gran Premio di Cina a Shanghai è stato l’ultimo weekend dominato da Max Verstappen, mentre a seguire qualcosa è cambiato e la Red Bull ha visto avvicinarsi minacciosamente Ferrari e soprattutto McLaren.

Di fatto l’inversione di tendenza è avvenuta a Miami, pochi giorni dopo l’annuncio dell’addio di Adrian Newey. Un divorzio con effetto immediato per quanto riguarda il team di Formula Uno, anche se il geniale ingegnere britannico resterà all’interno della casa anglo-austriaca per ultimare l’hypercar RB17 in attesa di scontare il suo gardening (che terminerà la prossima primavera).

L’impressione è che la RB20, dopo i primi aggiornamenti tecnici di inizio stagione, si stia plafonando avendo ormai raggiunto quasi l’apice prestazionale della curva di sviluppo di questo progetto. Ne capiremo di più nei prossimi mesi, ma il grande step della MCL38 (effettuato tra Miami ed Imola) e della SF-24 (a Imola) ha ricompattato il gruppo di testa mettendo Red Bull in una situazione non così tranquilla – soprattutto in ottica Mondiale costruttori, viste le difficoltà di Perez – mancando ancora due terzi di campionato.