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Monaco lapidario: “Sinner un mostro, ormai solo Alcaraz al 100% lo regge. Nadal e Djokovic scoraggiati”

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Jannik Sinner
Sinner / Lapresse

Un Jannik Sinner entusiasmante ha vinto il Masters 1000 di Miami concedendo appena sette game tra semifinale e finale contro Daniil Medvedev e Grigor Dimitrov. L’altoatesino ha offerto delle prestazioni straordinarie e prosegue con la sua stagione impressionante: da oggi è numero 2 del mondo.

Di questo e molto altro si è parlato nella puntata di TennisMania, trasmissione condotta da Dario Puppo con opinionista Guido Monaco. Proprio Monaco ha analizzato la finale di ieri sera: “Sinner doveva inchiodare Dimitrov dalla parte del rovescio e l’ha fatto un maniera grandiosa. La prestazione è stata mostruosa, forse la migliore nella sua vita: Dimitrov si muoveva alla grande e colpiva benissimo, ma pezzettino per pezzettino l’ha smontato. Per un set e fino a quel break nel secondo set da 40-15, il bulgaro ha giocato benissimo, ma Sinner era in modalità mostro. Tutte le volte che Dimitrov è venuto avanti in maniera perfetta, lui ha trovato dei passanti non normali. Dopo la partita nel round robin di Torino contro Djokovic, questa viene subito dopo. Le partite cambiano radicalmente quando vinci tutti i punti importanti: mano a mano ha scoraggiato Dimitrov“.

Sull’evoluzione avuta dall’azzurro in questi anni, compresa una considerazione interessante sul suo vecchio team: “Sinner parte nel circuito ITF e Challenger e in un battibaleno entra nei primi 100 del mondo e questo è il primo segnale che si sta parlando di un giocatore fuori da ogni norma e di un atleta speciale. Con la stessa velocità entra nei primi 10 e nell’anno 2021 anche per il ritiro di Berrettini gioca le Finals, facendo finale a Miami. Nel 2022 la stagione è stata molto sfortunata, quella del cambio di allenatore e con diversi acciacchi che l’hanno bloccato nei momenti decisivi dell’anno, come quella con Rublev a Parigi e con Cerundolo a Miami. Poteva arrivare alle Finals, è rimasto fuori, ma ha giocato tante buone partite, poi l’anno scorso sappiamo com’è andato. Sinner è sempre stato un mostro e con la testa e l’intelligenza che si ritrova è riuscito a costruirsi una squadra ancora più adatta a lui quando era numero 10 del mondo a 21 anni. Stiamo parlando di un giocatore veramente predestinato. La situazione è scappata di mano quando Piatti ha dichiarato che Jannik sarebbe diventato numero 1 del mondo: prima che Berrettini facesse la finale a Wimbledon, le attenzioni erano soprattutto su Sinner e si faceva attenzione su tutto. Con i primi 10 non ci vinceva mai, ha fatto i suoi passaggi, ha capito i suoi limiti ed è cresciuto. Aveva capito di aver bisogno di cambiamenti e questi hanno pagato“.

Sullo status che ha raggiunto in questo momento Sinner: “Tutti i rivali che si sono messi davanti alla televisione ieri e hanno visto la prestazione, non si sono preoccupati, ma spaventati. Questo livello di Sinner e di Alcaraz stanno scoraggiando la voglia di rientro di Nadal e la voglia di rimettersi a regime di Djokovic. Nessuno meglio di chi scende in campo percepisce il livello dell’avversario. Dall’altra parte della rete c’è un muro che non sbaglia mai e non lo batti, per l’avversario è veramente scoraggiante. Ci vuole stabilmente il miglior Alcaraz per farci partita. Io fossi in Sinner tirerei dritto perché non sappiamo quando ricapiterà una stagione così, cercherei di portare a casa tutti i tornei che posso, quanti più possibili. Il livello che ha raggiunto e il timore che incute in questo momento ai rivali deve cavalcarlo. La prestazione di ieri è una mazzata a tutti. Adesso basta un buon Montecarlo, una Roma e una Parigi migliori di quelli dell’anno scorso per diventare numero 1 del mondo, a meno che Djokovic non metta tanto fieno in cascina. In questo momento Sinner è il numero 1 del mondo per distacco a prescindere dalla classifica e gli avversari lo sanno. Gli avversari devono inseguire e non so se Djokovic ha le pile e la volontà per mettersi a inseguire un fenomeno così“.