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Darren Cahill: “Jannik rispetta tutti, ma non teme nessuno. Il segreto? Umberto Ferrara…”

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Darren Cahill

Il tornado Jannik Sinner non si è arrestato neanche a Miami: 22 vittorie e una sola sconfitta in questo 2024 finora trionfale per il giocatore italiano che è salito al numero 2 del mondo da oggi. Vittorie nettissime in semifinale contro Daniil Medvedev e in finale contro Grigor Dimitrov, dando una sensazione di superiorità a tratti imbarazzante per gli avversari.

Di Sinner ha parlato il suo coach Darren Cahill in conferenza stampa: “Fa tesoro dei tornei che vince, comprende che quello che sta facendo è un privilegio. Può praticare uno sport che ama e farlo al massimo livello. Si sta godendo ogni parte della sua vita in questo momento. Apprezza ogni singolo momento che trascorre, ma tiene anche i piedi per terra sapendo che è solo uno sport, è solo una partita di tennis, un gioco e, pur essendo professionale in tutto quello che fa, trova il modo di divertirsi. C’è molto da imparare sia da lui che da Carlos. Penso che il tennis sia in ottime mani: è importante che questo tipo di sportivi arrivino in alto“.

Sul privilegio di poter allenare Sinner: “È un ragazzo eccezionale e un giovane eccezionale. È un piacere essere stato coinvolto nel team ormai da quasi due anni. Siamo un ottimo team e, come ho già detto molte volte, Simone Vagnozzi è l’allenatore principale di questa squadra. Non cambia nulla che Simone sia qui oppure no. Simone è il principale artefice dei miglioramenti fatti da Jannik. Poi c’è Umberto (Ferrara, ndr), il preparatore atletico, abbiamo qui Giacomo (Naldi, ndr), il fisioterapista. Ha un ottimo ambiente intorno a lui. Per me personalmente è un po’ diverso, perché il mio ruolo è un po’ diverso in questo particolare rispetto ai miei precedenti ruoli di allenatore, ma mi sto divertendo moltissimo. Sono anche una specie di papà di questa squadra, supervisionando gran parte delle decisioni che vengono prese“.

Un commento su quest’inizio di stagione: “La fine dell’anno scorso lo ha aiutato molto. È maturato molto negli ultimi 12 mesi. Penso che arrivare in finale a Torino, resettare tutto e vincere la Coppa Davis con la sua squadra per l’Italia sia stato un momento fantastico per lui. È stato in grado di portare questa fiducia fino agli Australian Open. Ora, quando scende in qualsiasi campo del mondo contro qualsiasi giocatore del mondo, rispetta tutti, ma non teme nessuno, è sempre pronto a dare il meglio di sé“.

A proposito del miglioramento sotto il profilo atletico: “Due parole: Umberto Ferrara, il preparatore fisico. È stato eccezionale per quello che ha fatto. Inoltre, penso che sia davvero importante che qualcuno, quando entra in una squadra a lavorare, per prima cosa pianifichi i progressi che deve fare l’atleta. In questo Umberto è stato incredibile. Il regime di allenamento è stato costante dal momento in cui abbiamo iniziato, quasi due anni fa, fino a quello che vedete ora con Jannik. Umberto ha saputo tracciare il percorso perfetto per la crescita fisica e ora Jannik sta cogliendo i frutti del lavoro cominciato due anni fa“.