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Sci Alpino

Pagelle gigante Aspen: Vinatzer ormai è vicino ai migliori, l’Italia ritrova De Aliprandini, Odermatt alieno

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Marco Odermatt
Marco Odermatt / LaPresse

PAGELLE GIGANTE ASPEN

Sabato 2 marzo

MARCO ODERMATT, 12: amici di OA Sport, se ieri era 11 oggi certo non si può scendere. I voti sconfinano quando ci sono campioni sconfinanti. Il fenomeno svizzero colpisce ancora, e semplicemente scrive ogni giorno nuovi record. Nove vittorie nei primi nove giganti stagionali, sono 12 in fila (-2 dal record di Stenmark) e 13 in totale nell’annata (record eguagliato, settimana prossima può staccare i suoi compagni d’avventura Stenmark, Hirscher e Maier). Gli ultimi settori di Odermatt sono da studiare, lui sa che se spinge al massimo in quel frangente, vince. Oggi ha tremato, ma ha vinto. Prossima tappa Kranjska Gora.

LOIC MEILLARD, 9: nono podio stagionale per lo svizzero, che però non riesce ancora a trovare la seconda vittoria in carriera tra le porte larghe. Costanza è la parola perfetta per descrivere il suo andamento in questa trasferta americana, preparata facendo la scelta oculata di saltare la tappa di velocità di Kvitfjell. Oggi è ancora una volta il primo degli umani, con il merito di far tremare ancora l’alieno.

TIMON HAUGAN, 8.5: favoloso il norvegese, che archivia il primo podio in gigante in Coppa del Mondo. Dopo lo slalom Haugan si è evoluto, e quest’oggi è la chiusura del cerchio. Aveva iniziato alla grandissima l’anno con la piazza d’onore tra i rapid gates a Schladming, quello di oggi è solo il naturale risultato di un percorso di crescita. Lo scandinavo è completo, sempre ben messo sugli sci e bello da veder scendere. Punto di partenza, non di arrivo, per altre soddisfazioni personali.

ALEX VINATZER, 9: un lampo che illumina l’Italia. Miglior tempo assoluto in seconda manche, una crescita vertiginosa in gigante che non sembra destinata a fermarsi. Miglior risultato di stagione, prima top-5 di carriera in gigante. Ma più dei numeri impressiona la sciata, quanto è progredito e quanto vicino sia ai migliori gigantisti del mondo. Trova la chiave per essere competitivo anche sul muro iniziale, se domani ci fosse stato una terza gara tra le porte larghe avrebbe fatto sfracelli; ma c’è uno slalom, ed è la sua specialità preferita…

LUCA DE ALIPRANDINI, 8.5: si ferma ad un decimo dal podio. Ultima top-3 in gigante che per lui è datata 20 dicembre 2021 (Alta Badia), dove il conteggio si è fermato anche per l’Italia. Messi da parte i rimpianti, possiamo affermare di aver ritrovato un grandissimo interprete della disciplina. Miglior risultato stagionale per il “Finferlo”, che torna ad essere quello dell’argento iridato. Unica sbavatura nel terzo intermedio, dove concede qualcosa ai suoi avversari, che non perdonano. Ultime due gare per andare all’attacco, e con la fiducia che arriva tutto è possibile.

ALEXANDER STEEN OLSEN, 5: è vero che è un 2001, il più giovane vincitore sul circuito, ma due giorni consecutivi in cui butta via tutto nella seconda manche sono un primo campanello. Deve ancora imparare a reggere la pressione, ma la stoffa per diventare un grande delle specialità tecniche c’è tutta. Ci sono ancora delle cose tecniche da limare, ma bisogna soprattutto lavorare sulla testa.

FILIPPO DELLA VITE, 5: stagione nata sotto una cattiva stella e che non cambia direzione. Dopo il lampo arrivato a Schladming, tanti errori e tante, troppe uscite. Oggi in prima manche controlla, nella seconda prova a spingere di più e non rimane nel tracciato, cadendo in una trappola che poi, quelli partiti intorno a lui, avevano capito come affrontare. Ci sta, è pur sempre un classe 2001, e la crescita non è sempre lineare. Poi parliamo di un ragazzo che nel muro della prima manche di ieri piazza il miglior tempo, la qualità c’è, è solo da incanalare nella direzione giusta. Però Filippo Della Vite ha la possibilità in futuro di raggiungere vette importanti.