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Sinner camaleontico: “Mi adatto agli avversari. Alla sconfitta del 2021 ci pensavo. Fortunato ad avere Vagnozzi”

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Jannik Sinner
Sinner / LaPresse

Jannik Sinner ha raggiunto per la quarta volta in carriera i quarti di finale del Masters1000 di Miami. L’altoatesino (n.3 del mondo) ha sconfitto con il punteggio di 6-4 6-3 l’australiano Christopher O’Connell (n.66 ATP) e nel prossimo turno sfiderà il ceco Tomas Machac (n.60 del ranking) in un incontro alla portata, sulla carta, ma che Sinner non potrà sottovalutare vista la forma messa in mostra dal suo avversario nel corso del torneo.

Al di là di quanto dice il punteggio, non è stato un match semplice contro O’Connell, considerando anche l’unico precedente con il suo avversario del 2021, quando l’aussie lo aveva battuto ad Atlanta: “Il tempo era un po’ ventilato, quindi entrambi ci siamo dovuti adattare un po’. Ha iniziato davvero bene e ho subito un break molto presto, quindi è stata dura anche mentalmente, ma bisogna accettare questo tipo di sfide. Tornando nel 2021, siamo nel 2024, quasi tre anni dopo, e soprattutto quando sei più giovane, vieni nel tour, tutto era abbastanza nuovo per me. Adesso è normale venire qui e giocare. Ho fatto tante esperienze in questi anni e fisicamente si cresce; naturalmente cresci come persona e anche come giocatore. Penso di essere un giocatore diverso ora rispetto al 2021, ma in mente c’è ancora quella partita persa, quindi devi stare molto attento e non dare nulla per scontato“, le parole del n.3 ATP in conferenza stampa.

Necessità di adattarsi alle condizioni diverse per Sinner: “Qui è diverso da Indian Wells. Lo sanno tutti, ma penso che ci si debba adattare alla giornata in sé per sé. Già domani è una sfida diversa, e sicuramente dovrò adattarmi in modo differente. Ma questa è la parte divertente, il tennis è così“.

Un torneo nel quale il 22enne pusterese ha raggiunto in due circostanze la Finale e nel 2021 fu la prima in un Masters1000: “È stata la prima volta per me e ricordo il contesto particolare a causa del Covid. Ma per me è stato semplicemente qualcosa di nuovo venire qui, e ricordo che il tabellone si stava aprendo un po’, e così colsi l’occasione. Quando ho giocato quella Finale, non riuscivo a dormire la notte prima perché era qualcosa di nuovo per me, ma è stata una bellissima esperienza. Sono molto felice di essere di nuovo qui ai quarti. È semplicemente un evento fantastico e spero di poter mostrare un buon tennis. Nel 2021 ero un giocatore e ora ne sono un altro. Spero che tra quattro anni sarò ancor più cresciuto tennisticamente“.

C’è stata poi anche un’interessante riflessione sul ruolo di Simone Vagnozzi, non presente a Miami per aver subìto un piccolo intervento in Italia: “È uno dei migliori allenatori al mondo, perché non ha una regola precisa per la quale tu devi giocare, ma vede il tennista e prova ad adattare il piano al modo in cui esprime se stesso in campo. Penso che sia qualcosa di molto, molto raro da vedere, perché mi ha visto giocare e abbiamo cambiato anche un po’ il rovescio tecnicamente. Capisce il mio punto e troviamo la soluzione giusta per realizzarlo. Non è qui, ma mi sento molto fortunato ad averlo nella mia squadra“.