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Nuoto, le carte da medaglia dell’Italia verso le Olimpiadi di Parigi 2024

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Thomas Ceccon
Ceccon / LaPresse

I Mondiali di Doha (Qatar) sono già un ricordo e l’Italia del nuoto è tornata a casa con 12 podi all’attivo, un risultato mai ottenuto precedentemente nella storia. Certo, la distribuzione va sottolineata: 2 ori, 5 argenti e 5 bronzi. Per chi è incontentabile poche le vittorie in assoluto, per chi tiene conto anche delle difficoltà nell’imporsi a livello iridato parliamo di un numero importante.

Posizioni con una base di verità perchè è stata una rassegna iridata condizionata dalle assenze e l’Italia si è presentata all’appuntamento con quasi la sua formazione tipo, Thomas Ceccon e Margherita Panziera a parte. Di conseguenza, si può sottolineare che qualche oro in più avrebbe potuto esserci. Nell’altro senso, soprattutto i big presenti non erano al top della forma e hanno concepito questa competizione come una tappa di passaggio perché il tutto deve essere perfetto per le Olimpiadi di Parigi. Non si tratta di “sputare” sui Mondiali, ma sono scelte di programmazione sulla base delle proprie esigenze.

E dunque, sulla base di quanto è emerso, quali potranno essere le carte da medaglia per i Giochi in casa Italia? Ceccon, sicuramente, è il primo della lista per conquistare l’oro nei 100 dorso e forse è l’unico che può ambire al bersaglio grosso perché per gli altri azzurri ci sono ostacoli molto impegnativi. Simona Quadarella è uscita sicuramente molto rinfrancata da Doha, dove ha vinto due ori negli 800 e nei 1500 sl dal peso specifico notevole, ma è evidente come le assenze di alcune atlete, tra cui Katie Ledecky, vadano considerate. La romana ha grandi possibilità di conquistare il podio nei 1500 sl, ma difficilmente potrà battere la fuoriclasse statunitense, mentre negli 800 sl la concorrenza sarà ancor più feroce, tenendo conto anche della canadese Summer McIntosh e dell’australiana Ariarne Titmus.

Nella rana Nicolò Martinenghi e Benedetta Pilato sono gli indiziati per la “top-3”, ma anche per loro la vittoria olimpica sembra preclusa. Tete, due volte argento a Doha nei 50 e 100 rana, dovrà fare i conti con il cinese Qin Hayang e un Nic Fink decisamente fastidioso; la pugliese avrà a che fare con rivali in grado di nuotare tempi da 1:04 e non si parla solo di Ruta Meilutyte.

Alessandro Miressi può ambire al podio nei 100 sl, ma anche per lui c’è una bella “tonnara” e il primato del mondo del cinese Pan Zhanle a Doha la dice lunga. C’è da dire però che in Qatar abbia ottenuto la prima medaglia mondiale a livello individuale in vasca lunga e questa potrebbe essere una bella iniezione di fiducia. Alberto Razzetti è un altro che potrà fare cose interessanti nei misti, ma il ligure dovrà fare delle scelte e non essere ingordo, altrimenti rischierà di arrivare con le pile scariche, come accaduto nell’ultimo giorno dei Mondiali. In questo caso ci sarà il francese Leon Marchand a sbarrare la strada a tutti per il metallo più pregiato molto probabilmente.

E poi le staffette, con le 4×100 stile libero e 4×100 mista al maschile che vorranno confermare la top-3 di Tokyo e magari fare meglio. Serviranno però prestazioni super di tutti perché finire fuori dal podio sarà molto facile.

Un capitolo a parte lo merita Gregorio Paltrinieri. Il carpigiano dovrà gestire la sua avventura olimpica tra piscina e acque libere e sarà una sfida complicata, anche per quanto accaduto a Doha, dove la gestione dei 1500 stile libero ha evidenziato delle problematiche. Certo, il bronzo iridato negli 800 sl rilancia le proprie quotazioni, ma il tutto va anche letto nella misura in cui ci saranno avversari più in condizione, come il tunisino Ahmed Hafnauoi, e l’australiano Sam Short, tra gli assenti illustri in Qatar.