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Biathlon, Quentin Fillon Maillet resterà “incompiuto”? Caccia alla Triple Crown nel momento più difficile della sua carriera

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Quentin Fillon Maillet
FillonMaillet La Presse

Nel marzo del 2022, Quentin Fillon Maillet era letteralmente sul tetto del mondo. Stringeva tra le mani la Sfera di cristallo e si era messo al collo due ori olimpici individuali. Traguardi impressionanti, perché il francese non era certo un predestinato. Anzi, in pochi avrebbero scommesso su un futuro da numero 1 del circuito al termine della sua carriera giovanile. Invece, con l’abnegazione e una forza di volontà d’acciaio, il transalpino ha saputo “bagnare il naso” a tanti colleghi più quotati.

Conquistare la Coppa del Mondo e la medaglia d’oro a Cinque cerchi è quanto di più complicato ci possa essere. Ne vengono messe in palio quattro in ogni quadriennio. Viceversa, soprattutto nel biathlon, è decisamente meno proibitivo fregiarsi di un titolo iridato. Le opportunità, in ogni ciclo olimpico, sono dodici. Il triplo. Difatti, un successo ai Mondiali non si nega quasi a nessuno.

In tempi recenti abbiamo visto salire sul gradino più alto del podio uomini classificabili alla voce One-Hit-Wonders. Meteore, per dirla all’italiana. Dmytro Pidruchnyi e Lowell Bailey su tutti. Però, anche Martin Ponsiluoma, Dominik Windisch, Emilien Jacquelin, Eric Lesser e Alexander Loginov non possono essere certo ritenuti vincitori seriali. Eppure, ognuno di loro ha abbrancato un pendaglio del metallo il cui numero atomico è il 79.

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Sommando le affermazioni raccolte nell’arco delle intere carriere dei sei uomini citati si arriva al totale di 13. Fillon Maillet, da solo, ne assomma 16. Eppure, quel “quasi” del paragrafo antecedente è proprio lui! Il francese, incredibilmente, non ha mai vinto un oro ai Mondiali! Sul podio c’è salito, eccome, ma si è dovuto accontentare di due argenti e tre bronzi.

Il galletto non sta certo attraversando un periodo facile, dopo il pinnacolo rappresentato dal 2021-22 la sua competitività è calata in maniera brutale. Si contano solo due ingressi nella top-three, datati gennaio e marzo 2023. Dunque, nell’inverno corrente, il navigato transalpino non si è ancora presentato nelle posizioni che contano davvero.

Come in una sorta di favola, colmerà la lacuna iridata proprio in un periodo di sofferenza? Se ci riuscisse, diventerebbe peraltro il decimo uomo di sempre a completare la Triple Crown (come detto, oro olimpico e Coppa del Mondo ce li ha già). Viceversa, dovrebbe aspettare almeno un altro anno, con la paradossale prospettiva di restare un incompiuto mancando il traguardo “più facile”. Almeno dal punto di vista delle opportunità messe in palio dal calendario.