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Nuoto, Alberto Razzetti tenta la carta dello stacanovista a Otopeni: a caccia dell’oro in due specialità

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Alberto Razzetti

Il coraggio di osare. Non è mai stata un’abitudine italiana quella di cimentarsi in poco tempo in gare in successione, dove avere delle chance per imporsi. Questione di abitudine e forse anche un po’ di cultura. Alberto Razzetti fa eccezione, lui che più gareggia e più si diverte. Ne sa qualcosa Stefano Franceschi, suo allenatore, che lo deve tenere a freno a volte perché dentro il sacro fuoco è sempre acceso.

Già, l’acqua non va intaccare l’ardere di chi ha voglia di mostrare qualità particolari. Lo si era compreso nel corso degli Assoluti invernali di Riccione che la condizione del “Razzo” fosse speciale: due record italiani notevolissimi, mettendo in un cassetto il primato storico di Luca Marin nei 400 misti e realizzando la doppietta dei pass olimpici nei 200-400 metri della specialità.

Un’altra doppietta tenterà domani l’atleta azzurro. Sì, perché nelle semifinali dei 200 misti e dei 200 delfino il ligure ha ottenuto, senza spremersi al 100%, i secondi tempi d’ingresso ai due atti conclusivi. Certo, ci saranno rivali assai qualificati da battere: nella prima gara citata il britannico Duncan Scott e nell’altra un Noe Ponti in forma scintillante, capace di stabilire il record europeo dei 100 delfino, saranno difficili da piegare.

Razzetti, però, è consapevole del fatto suo e dei suoi miglioramenti compiuti soprattutto nella gara dei misti, dove il dorso non è più una zavorra, ma una frazione in cui poter confermare uno standard adeguato. Ecco che domani il nuotatore azzurro non andrà solo a caccia delle medaglie, ma vorrà farsi carico di un modo di intere l’agonismo lontano dalle tradizioni del Bel Paese e molto più americano.

Foto: LaPresse