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Nuoto, Domenico Acerenza: “A Doha sarà una battaglia per il pass olimpico. Ci provo anche nei 1500 sl”

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L’oro degli Europei di Roma nella 10 km è stato forse il punto più alto della carriera di Domenico Acerenza, ma ora gli occhi sono puntati su Parigi 2024 per il lucano. Un bronzo nella 5 km e il trionfo in staffetta agli ultimi Mondiali nelle acque libere per il classe 1995 che è stato intervistato in esclusiva su Swim2U, rubrica online nel canale Youtube di OA Sport.

Per anni il compagno di Gregorio Paltrinieri, ora il salto di qualità: “Penso di essere sempre stato me stesso, a prescindere. Ho fatto il mio percorso come gli altri atleti fanno, per fortuna davanti a me ho avuto due grandi campioni, Greg e Gabriele Detti che mi hanno dato quello stimolo in più per allenarmi. È stato ed è tutt’oggi un grande vantaggio, basti pensare che molti stranieri vengono ad allenarsi con noi, io ho la fortuna di averlo a casa mia. Un valore aggiunto, ho appreso tantissimo da loro. Il mio obiettivo è stato sempre quello di essere ambizioso”. 

Riguardando ai Mondiali di Fukuoka: “Vedendo il risultato in maniera assoluta, pensando alla qualifica olimpica, magari pensi di aver toppato. Facendo una analisi da sportivo è sempre un quarto posto iridato, che non è da buttar via. Per di più al mio secondo Mondiale sulla distanza, non la farei così nera la situazione, anche perché poi la 5 km e la staffetta sono andate meglio. La tensione ha giocato un ruolo importante, il rammarico c’è vista la preparazione, però i margini per migliorare ci sono”.

Sul 2024: “Quest’anno è quello olimpico, si stravolge la vita dell’atleta. L’anno scorso ho avuto modo di rifiatare un attimo da settembre a dicembre, per rallentare e recuperare le energie, perché poi sarebbe stata tutta una tirata. L’obiettivo è difficile, c’è l’ultima possibilità a Doha, con tredici posti a disposizione e sarà una battaglia”.

A livello di nuoto in corsia: “Voglio continuare a fare i 1500sl, voglio riprovare magari anche a fare il tempo per Parigi. Non sarò a Riccione, perché così mi posso concentrare prima sulle acque libere, per poi divertirmi in vasca. Gli Assoluti ad aprile li faremo, è una gara, mi piacerebbe ancora dire la mia”. 

Specializzazione solo sul fondo? “Vedo limitante concentrarsi su una sola cosa. È controproducente, ti focalizzi troppo su quell’obiettivo e perdi di vista quello che è lo sport, cioè divertirsi. Non bisogna arrivare con la paura di non farcela, perché arrivi già mentalmente male. Bisogna affrontare tutto come un gioco, noi abbiamo la possibilità di trasformarlo in lavoro, ma il mio spirito è lo stesso di quando avevo sei anni ed è stata la mia forza per continuare”. 

INTERVISTA COMPLETA A DOMENICO ACERENZA

Foto: Lapresse