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MotoGP, Dall’Igna: “Per Ducati è meglio se vince Bagnaia, ma Martin avrà le stesse opportunità. Noi non volevamo Marquez…”

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Luigi Dall'Igna

Il Mondiale MotoGP 2023 si deciderà questo fine settimana a Valencia, con Francesco Bagnaia che si presenta all’ultimo round della stagione con un buon vantaggio di 21 punti su Jorge Martin nella generale. Comunque vada, la stagione verrà ricordata in futuro per la mostruosa supremazia tecnica della Ducati nei confronti del resto della concorrenza. Gigi Dall’Igna è uno degli artefici principali di questa superiorità, raggiunta dopo tanti anni di duro lavoro a livello di sviluppo.

Il direttore generale di Ducati Corse ha rilasciato una lunga intervista a Repubblica, toccando diversi temi interessanti tra cui il duello iridato tra Bagnaia e Martin. Sul caos gomme scoppiato in Qatar, Dall’Igna ha dichiarato: Domenica a Martin gli è successo come a Pecco il giorno prima. Solo che è il momento topico, e si cade nell’equivoco: però non è per questo, o per la rottura di un motore, che si vince o si perde un campionato. La MotoGP non è una corsa di 100 metri. È una maratona di 9 mesi. A decidere sono gli errori commessi nel corso della stagione dai piloti, dalle squadre e dalla Ducati stessa. Ce ne sono stati tanti. I due hanno fatto cose bellissime, ma hanno pure molto da rimproverarsi“.

Sulla preferenza della casa di Borgo Panigale per uno dei due piloti in lizza per il titolo: “Per Ducati è sicuramente meglio se vince Pecco: i nostri sponsor sono importanti, siamo legati da tante stagioni, c’è un rapporto fortissimo. Ma se metto da parte gli affari e penso all’aspetto umano, allora sono equidistante: abbiamo due bravi ragazzi sotto contratto con noi. Tra Bagnaia e Martin, a Valencia vincerà chi farà meno errori, chi sarà più fortunato. Il migliore. Se proprio devo sceglierne uno, dico Pecco: è il pilota ufficiale. Ma darò a entrambi le stesse opportunità“.

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Sulle caratteristiche ed i punti di forza dei due sfidanti:Martin decisamente esplosivo, istintivo. Bagnaia invece è calma, logica, preparazione, metodo. Alla fine è sempre il miglior compromesso che vince: capire quando è il momento per essere istintivi, e quando metodici. Se quei due si studiassero, imparando l’uno dall’altro, sarebbero imbattibili“.

Sul clamoroso approdo di Marc Marquez al team Gresini nel 2024:Ducati non lo voleva. È il team Gresini che ha colto l’opportunità, e li capisco: avere un 8 volte campione del mondo per una squadra privata significa visibilità, la possibilità di trovare sponsor e una grande soddisfazione sportiva per chi ci mette tanta passione. Dovremo essere bravi a gestire una situazione un po’ più complicata. Ma siamo abituati a questo tipo di problematiche, abbiamo due piloti che si giocano il Mondiale. Non mi preoccupa se Marc conoscerà i nostri segreti: Zarco va in Honda, li potrà già raccontare. Sono più inquieto quando un nostro ingegnere viene messo sotto contratto da un’altra casa”.

Credit: MotoGP.com Press