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Jannik Sinner, Rai1 e l’ascesa del tennis su piani altissimi

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Jannik Sinner

Jannik Sinner e Novak Djokovic, la finale delle ATP Finals di Torino, su Rai1. Fino a pochissime settimane fa, solo pensare a uno scenario del genere pareva non improbabile, ma addirittura impossibile. Da 24 anni e mezzo la rete ammiraglia della tv di Stato non prendeva in mano la trasmissione di un evento tennistico: era la Coppa Davis 1999, e nel weekend del primo turno (2-4 aprile) l’Italia andava in Svizzera. Gli spettatori di Rai1 (allora stilizzata Raiuno) furono tra i primi a vedere con i loro occhi il talento di Roger Federer, che fu mandato in campo da Claudio Mezzadri e lo ripagò battendo Davide Sanguinetti. Il 3 aprile il doppio chiuse i conti. Fu trasmesso per alcune fasi prima della popolare trasmissione “90° minuto”.

Quella è rimasta l’ultima volta del tennis su Rai1. Poi, in generale, il tennis sulla Rai iniziò ad avere le sue difficoltà, sempre più importanti col passare degli anni. Anche se fu dimostrato dalle finali al Roland Garros di Francesca Schiavone e Sara Errani che i numeri per far bene c’erano eccome. Era però in generale lo sport che aveva i suoi problemi: RaiSport aveva quasi monopolizzato la scena, con eventi piuttosto rari che andavano sulle generaliste al di là di Giro d’Italia, Tour de France, calcio, F1 e Olimpiadi. In particolare, Rai1 molto a lungo è stata riservata agli stadi e alla massima categoria del motorsport.

Il primo cambiamento è riuscito a metterlo in piedi la pallavolo, che sulla scia dell’argento di Rio 2016 si è riuscita a ritagliare un suo spazio su Rai1 per gli Europei 2017. Un primo vagito, seguito qualche anno più tardi da parecchi ruggiti, soprattutto quelli legati ai Mondiali 2022 e agli Europei 2023. Il tutto, unito a una serie di ulteriori eventi che sono passati sulle generaliste molto più che in passato, a rimarcare un ritrovato legame tra l’emittente statale e lo sport.

Quanti punti vale la finale delle ATP Finals e cosa può cambiare per Sinner e Djokovic

Tra questi non si può certo non fare riferimento al tennis. E a Jannik Sinner, il cui primo ATP vinto (il 250 di Sofia 2020) fu coperto da Rai2 con un’acquisizione lampo, che guadagnò poco più di 700.000 spettatori. Un buon dato, considerando numerose variabili del tempo. Poi vennero le ATP Finals 2021, e lì i dati iniziarono ad assestarsi attorno al milione e mezzo con Matteo Berrettini prima e lo stesso Sinner poi. Berrettini che, peraltro, fu protagonista della finale di Wimbledon irradiata anche da TV8 con il risultato che il combinato disposto con Sky non andò tanto lontano dai 5 milioni (un obiettivo che, a questo punto, non è nemmeno più così irrealistico).

Quest’anno il fattore Jannik ha pian piano catturato tutto, anzi tutti. Un inizio di anno ottimo per togliersi di dosso un 2022 fisicamente difficile, un’estate contrassegnata dalla semifinale a Wimbledon e il post-US Open caratterizzato da un’impressionante continuità al livello più alto possibile. Il che ha già portato gli indici di ascolto di Sky e SuperTennis a livelli interessanti per entrambe le televisioni, in corrispondenza dei tornei vinti dall’attuale numero 4 del mondo.

Al solito, però, il veicolo principale diventa quello chiamato Rai. E tutto è esploso definitivamente dopo la vittoria nei gironi su Novak Djokovic: i dati di due milioni e mezzo su Rai2 sono stati sempre costanti al punto tale da far cambiare la programmazione di altri canali. L’eco della cavalcata di Sinner nel quinto maggior torneo dopo gli Slam (pur nella sua particolarità) è arrivato talmente lontano da portare a una decisione clamorosa: la finale, ancora contro il serbo, su Rai1. Potenza di un 22enne che, in una settimana, ha completamente scardinato qualsiasi logica di palinsesto con un silenzio, quello tipico del suo carattere tranquillo, che fa un rumore di quelli rari per l’Italia tennistica.

Foto: LaPresse

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