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Basket, con Monaco per l’Olimpia Milano (e Messina) è già ultima spiaggia in Eurolega

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Ettore Messina

Torna in campo domani sera l’EA7 Emporio Armani Milano e lo fa di nuovo al Forum, dove arriveranno i francesi del Monaco. E per i biancorossi quella del sesto turno di Eurolega è già una partita da ultima spiaggia, con le sconfitte delle ultime settimane che hanno messo sul banco degli imputati i giocatori, ma ancor di più Ettore Messina.

Il 90-98 subito ieri contro il Maccabi è stato velenosissimo, ed è arrivato dopo l’82-90 subito sempre al Forum contro Pesaro in campionato e l’85-82 di Berlino. Solo per parlare delle ultime tre uscite di Melli e compagni. Tre sconfitte, ma soprattutto una media di 90 punti subiti per una squadra che da sempre ha fatto della difesa la sua filosofia di gioco. L’Olimpia in Eurolega è quint’ultima, con una media di 80 punti subiti, mentre in Serie A è settima, con una media di 78 punti subiti.

“E’ successo perché quella che è sempre stata la nostra identità, la difesa, è scomparsa. Era successo a Berlino, è successo in campionato contro Pesaro, è successo stasera. Il Maccabi ha corso e segnato a piacimento, ha segnato in contropiede, ha segnato in isolamento, ha segnato da rimbalzo. Non c’è stata alcuna opposizione. E questo è stato a momenti imbarazzante” le parole di coach Messina dopo il match.

“Lavoreremo il più possibile per cercare di correggere questa situazione. Ora quello che vedo è poca voglia di competere” ha continuato il tecnico, che dunque punta il dito contro la squadra, anche dicendo che non vuole puntare il dito contro nessuno. Eppure in questa prima parte di stagione i parziali peggiori sono arrivati quando le scelte tecniche di Messina hanno portato i giocatori più difensivi in panchina, come per esempio Stefano Tonut, ma non solo.

Una difesa che balla, l’ambiguità del playmaker che è rimasta tale da 12 mesi a questa parte, ma soprattutto quello che sembra evidente è l’incapacità di Messina di dare fiducia ai suoi giocatori e, di conseguenza, di instillare loro fiducia quando scendono in campo. È una squadra che ha paura di prendersi responsabilità, soprattutto al tiro, e dove manca una leadership che vada oltre alle qualità tecniche (vedi Mirotic).

Prima dell’inizio del campionato fecero discutere le parole di Messina, quando disse che “se vai in campo, fai due errori e ti caghi addosso perché l’allenatore ha urlato non va. Se hai bisogno del pannolino, non puoi stare in campo”. Forse, quando a “cagarsi addosso” non sono solo i giovani cui si riferiva Messina, ma anche giocatori esperti e navigati, allora il problema non è chi indossa il pannolino, ma chi urla tanto, ma evidentemente non si fa capire.

Per questo con il Monaco è un’ultima spiaggia per l’Olimpia, ma forse ancor più per un Messina che sembra aver perso il polso della situazione. E l’avversaria non è facile. I francesi sono sesti, con 3 vittorie 2 sconfitte, ma che ha vinto le ultime tre partite, battendo proprio quel Maccabi e quell’Alba Berlino che hanno avuto la meglio di Milano. Messina ritroverà la difesa che cerca? Ma, soprattutto, ha i mezzi per cambiare una stagione che rischia di essere fallimentare ancor prima di Natale?

Credits: Ciamillo