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Coppa Davis, Paolo Cané: “Anche io fui escluso da Panatta e mi arrabbiai: ero il più forte”

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Lorenzo Musetti

Tutto pronto per il girone preliminare di Coppa Davis a Bologna: impegnata anche la Nazionale italiana che arriva da una vigilia ricca di polemiche con i casi legati a Jannik Sinner e Fabio Fognini, oltre al forfait di Matteo Berrettini. Azzurri che in ogni caso vanno a caccia delle finali. Sull’argomento è intervenuto a TennisMania, rubrica di Sport2U in esclusiva su YouTube di OA Sport, intervistato da Dario Puppo, Paolo Canè, ex tennista ed ora commentatore televisivo.

Sulle vicende rocambolesche: “Non ricordo in passato una vigilia simile. Ora con tutti i social media va di moda, ma si crea troppa confusione e poca informazione a mio parere. Devono essere il capitano e i giocatori a parlarsi per fare il bene migliore per la squadra per portare a casa il risultato e andare alla fase finale di Malaga. Deve essere un evento positivo”. 

Grande differenza rispetto al passato: “Dovrebbero riguardare un po’ il calendario. È assurdo partire per Bologna appena terminati gli US Open. Per me potrebbe essere l’ultimo anno di questa formula. Dovrebbero tornare le formule precedenti, con i tre giorni spalmati e i vari incontri su cinque set. Dove il campo faceva la differenza con il pubblico a tifare. Oggi ci saranno pochissimi tifosi”.

Le polemiche per la Davis non sono mai mancate: “Anche io sono rimasto fuori squadra per scelta di Adriano Panatta e non l’accettai, perché ero il più forte, con la classifica migliore. Quella dopo rinunciai e dissi ‘fino a quando ci sarà Panatta capitano non giocherò in Davis’. Io servivo alla Nazionale, venne in Australia e riuscimmo ad accordarci”.

Il pronostico: “Il Cile è pericoloso, ha Jarry che ha un giocatore fresco, anche il doppio non male. Nell’ordine metto Italia-Cile-Canada-Svezia. La Davis sai cosa può riservare, le emozioni, giocare in casa. In ogni caso l’Italia deve qualificarsi visti i due posti”. 

Sulle scelte: “Di sicuro Musetti in campo, l’altro non lo so. Un grande leone come Sonego o rischi la carta Arnaldi, che è quello che ha giocato meglio nell’ultimo periodo”. 

La storia di Fognini: “Non può rientrare no? Bisognava parlare con i giocatori, fare una conferenza stampa e comunicare meglio. Volandri è il capitano e si prende le sue responsabilità”. 

VIDEO L’INTERVISTA COMPLETA A PAOLO CANÈ

Foto: Lapresse