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Calcio, Buffon si presenta da nuovo capodelegazione della Nazionale: “Con un ct così dovrò dire poco”

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È stato presentato oggi, lunedì 4 settembre, a Coverciano Gianluigi Buffon nella nuova veste di Capo Delegazione della Nazionale italiana di calcio. Presente anche il presidente della Figc Gabriele Gravina.

Buffon ha ringraziato per la fiducia ripsota in lui e ha ammesso: «Immaginare la mia figura qui è un qualcosa che mi inorgoglisce e mi stimola, mi rende un uomo felice».

L’ex portiere succede in questo ruolo a Gianluca Vialli, scomparso lo scorso 6 gennaio: «Ho un bellissimo ricordo, avevamo uno straordinario rapporto anche fuori dal campo».

Quindi il recordman di presenze in Azzurro ha aggiunto: «Non ho la presunzione di poter raggiungere i suoi livelli e sarebbe sbagliato: ognuno di noi ha un percorso proprio attraverso cui matura e riesce a darsi delle risposte».

Buffon ha poi chiarito: «Non sono qui per replicare un Gianluca Vialli perché sarebbe sbagliato e non sarei all’altezza: cercherò di essere quello che sono sempre stato».

Dopo aver chiarito come «non sia stato difficile smettere», nonostante il «cruccio di non aver potuto giocare il sesto Mondiale, ma la vita è stata così benevola da avermi ripagato». Ora è tempo di «pensare al futuro».

Un futuro tinto di azzurro: «In questi giorni ho avuto la fortuna di stare vicino al presidente e al mister con il suo staff e ho sentito di nuovo parlare di concetti, emozioni e valori che per me son imprescindibili».

Quindi l’endorsement per il nuovo ct Luciano Spalletti: «Credo che la Nazionale abbia trovato l’uomo giusto al momento giusto e non parlo di me stesso. Con un ct così secondo me dovrò dire poco: la completezza dei suoi ragionamenti mi porta a non aggiungere altro, uno deve intervenire quando ci sono dei vuoti o qualcosa non è stato detto».

Grande importanza riveste anche la tradizione secondo Buffon: «Sono cresciuto con il mito di Dino Zoff e Paolo Rossi, poi per me venire a Coverciano e veder Gigi Riva era come vedere un monumento: i giovani si possono riavvicinare così, poi naturalmente aiuta avere una Nazionale bellissima e vincente».

Foto: LaPresse