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Nuoto, Ceccon e l’esigenza di un piano B a Parigi 2024: un rischio puntare solo sui 100 dorso

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Thomas Ceccon

Non si vuol affatto disconoscere il prestigio di un argento mondiale, ma per onesta intellettuale si deve descrivere il secondo posto nei 100 dorso dei Mondiali 2023 di nuoto a Fukuoka (Giappone) di Thomas Ceccon come una delusione. La condizione del veneto è ottima e l’oro nei 50 delfino di ieri lo sta a dimostrare. In più, il tempo delle semifinali di 52.16, nuotato con agio, se replicato gli avrebbe regalato il metallo pregiato.

E così la conferma del titolo mondiale non c’è stata e si è concretizzata una gara in cui sono stati commessi tanti errori: avvio incerto, nuotata strappata nella prima vasca e a chiudere il cerchio un arrivo imperfetto. In tutto questo, appena 0.05 il distacco dall’americano Ryan Murphy. Certo, cose che nello sport accadono e, da un certo punto di vista, è un bene che Thomas abbia provato questa sensazione prima dell’evento più importante di tutti, le Olimpiadi di Parigi 2024.

Il tutto sarà sicuramente analizzato dal ragazzo e dal suo tecnico Alberto Burlina. Tuttavia, in ottica Giochi, sarebbe il caso di pensare anche a un piano B in modo da non scaricare tutte le attenzioni (tensioni) su una gara, con il rischio “all-in” dietro l’angolo. Ceccon è un atleta eclettico, in grado di andar forte nei 100 stile libero e anche nei 100 delfino. Forse, quest’ultima gara potrebbe essere aggiunta nel programma a Cinque Cerchi per Parigi 2024, considerando le strepitose abilità dell’azzurro nella farfalla, menzionando ancora l’oro nei 50 a Fukuoka.

Un discorso che andrà affrontato e forse i Mondiali di Doha a febbraio 2024 potrebbero rappresentare un bel banco di prova per arricchire il programma di un atleta che per le capacità che ha deve avere un’alternativa anche per sgravarsi dal “dovere morale” di andar forte in una sola prova.

Foto: LaPresse