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Tartarini svela tutti i segreti di Lorenzo Musetti

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Nella prima parte di quest’anno, la stagione di Lorenzo Musetti aveva preso il via con tante ambizioni e aspettative di alto livello. La grande affermazione all’ATP 500 di Amburgo, sconfiggendo Carlos Alcaraz nell’atto finale della manifestazione, aveva portato a pensare come la scalata del ranking fosse un obiettivo ormai sempre più chiaro. Invece le indicazioni di questa prima parte del 2023 sono state piuttosto altalenanti, come è stato confermato anche dal suo allenatore Tartarini.

L’ultimo Roland Garros e la sfida con Alcaraz

Anche se le quote per le partite di tennis relativa al Roland Garros lasciavano una minima fiammella di speranza per Musetti contro il talento spagnolo Alcaraz. Purtroppo, le cose sono andate molto diversamente da quelle che erano le aspettative iniziali. Eppure, al torneo francese Musetti è arrivato carico di buone intenzioni e anche in uno stato di forma molto interessante. Il principale problema, però, come è stato rimarcato nell’intervista con il coach di Musetti, è che il buon Lorenzo è ancora un tennista che, per potersi esprimere al massimo, ha bisogno di avere delle buone sensazioni. E, come ha sottolineato coach Tartarini, se si vogliono raggiungere gli obiettivi previsti all’inizio dell’anno, bisogna riuscire a vincere le partite anche nel momento in cui le sensazioni non sono così buone. Ed è un aspetto su cui deve lavorare se vuole arrivare ad alti livelli.

Al Roland Garros, tra le altre cose, le condizioni dal punto di vista tecnico erano particolarmente favorevoli per Musetti. Palle lente, un terreno lento, uno scenario piuttosto interessante per esaltare le caratteristiche di Musetti. Qualche problema fisico l’ha condizionato nel match contro Ymer, che è stato in ogni caso molto bravo a portare a casa. Da quel momento in avanti, il torneo francese l’ha visto in grande crescita, come si è potuto notare dai match che l’hanno visto sfidare Shevchenko, ma anche Norrie.

Le aspettative per Wimbledon

Uno dei sogni di Musetti, come raccontato da Tartarini, è sempre stato quello di giocare e vincere sull’erba e, di conseguenza, l’arrivo di Wimbledon è sicuramente qualcosa a cui Lorenzo tiene tantissimo. Come juniores è arrivato fino ai quarti di finale, ma Wimbledon ha sempre rappresentato un punto interrogativo per Musetti.

Il suo coach Tartarini ha voluto ribadire ancora una volta come ciò a cui deve puntare Musetti è di essere decisamente più propositivo durante le risposte. E, non a caso, si tratta di una fase del gioco in cui l’incisività dal punto di vista mentale, fa la differenza ben più che la tecnica di cui si dispone. Per questo motivo, Lorenzo deve fare dei grandi passi in avanti da questo punto di vista, migliorando la prontezza di avere a che fare con varie soluzioni e implementarle per aumentarne l’efficacia. Le qualità per fare meglio sull’erba ci sono tutte, ma deve trovare maggiore convinzione nei suoi punti di forza, cercando di tappare le falle. I problemi principali di quando gioca sull’erba? Indubbiamente il fatto di assumere una postura e un atteggiamento eccessivamente difensivi, ma anche giocare troppe palle tagliate, allontanandosi in maniera eccessiva dal campo.

Il percorso per raggiungere la top 10

Lorenzo è stato in grado di entrare nella top 20 e arrivare fino in diciassettesima posizione, ma in tanti si chiedono quanto possa mancare per l’accesso alle prime dieci posizioni. Ebbene, Tartarini non si è voluto sottrarre anche a una domanda che può sembrare piuttosto scomoda. Secondo il suo coach, Musetti ha tutto per entrare tra i primi 7-8 tennisti al mondo, ma deve trovare un equilibrio a livello mentale che gli possa permettere di vincere le gare anche quando le cose non vanno come dovrebbero.