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ATP Stoccarda 2023, Lorenzo Musetti piega Borna Gojo e approda agli ottavi di finale sull’erba tedesca

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Lorenzo Musetti

Buona la prima sull’erba per Lorenzo Musetti. Il n.17 del mondo, nel primo turno dell’ATP250 di Stoccarda (Germania), ha sconfitto il croato Borna Gojo (n.111 del ranking), proveniente dalle qualificazioni, con il punteggio di 7-6 (4) 6-3. Una partita, terminata in 1 ora e 31 minuti di gioco, in cui Musetti ha saputo sfruttare i passaggi a vuoto del suo avversario, tenendo botta ai suoi tentativi di risalita, visto il rendimento a volte non efficace del servizio.

Ha cercato di adattarsi alla superficie il toscano e la prestazione è stata abbastanza buona, anche se si dovrà crescere di livello per andare avanti. Negli ottavi di finale ci sarà da affrontare il vincente della sfida tra il tedesco Oscar Otte (wild card) e il francese Gregoire Barrere (n.58 ATP).

Nel primo set il rendimento al servizio del croato è più convincente di quello di Musetti. Gojo tiene senza affanni i turni alla battuta, mentre il carrarino è costretto a salvare due palle break nel quarto game e una nel decimo, quest’ultima dal sapore di set-point. Lorenzo dimostra però sangue freddo e, anche con un pizzico di fortuna (deviazione del nastro), porta al tie-break il suo avversario. Nella sfida di nervi, l’italiano è più solido e non sorprende che i gratuiti siano del n.111 ATP. Sullo score di 7-4 cala il sipario.

Nel secondo set Musetti è chiamato a cancellare una palla break in apertura, giocando in maniera coraggiosa. Con estrema lucidità, l’allievo di Simone Tartarini trova risposte fastidiose nel quarto game per il rivale e il break si tramuta in realtà. Gojo si costruisce una chance del contro-break, ma il servizio dà una mano al toscano. Senza altre incertezze, l’azzurro fa calare il sipario sul 6-3. Leggendo le statistiche, si evidenzia un numero di prime di servizio in campo insufficiente di Lorenzo (53%), da cui però ha ottenuto l’83% dei punti. Buono anche il 43% dei quindici vinti in risposta alla seconda di Gojo.

Foto: LaPresse