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Volley femminile, finale play-off A1. Conegliano e Milano mai così vicine: non è una finale dall’esito scontato

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Sarah Fahr

Un anno dopo eccole qua, Conegliano e Milano di nuovo una di fronte all’altra a giocarsi lo scudetto. La corazzata veneta alla settima finale, di cui cinque vinte finora con le ultime quattro consecutive e l’outsider di lusso che è alla seconda finale della storia, la prima da quando ha deciso di cambiare denominazione e, da squadra di Monza, diventare la squadra di Milano.

Lo scorso anno Paola Egonu salutò Conegliano vincendo lo scudetto, quest’anno Paola Egonu bussa alla porta di Milano per portare, dal prossimo anno, ancora più in alto la squadra meneghina che in alto, però, ci vuole arrivare da subito. A partire favorita ancora una volta è la formazione veneta che in Italia, finora, ha perso una sola partita quest’anno, alimentando una leggenda che sarà tramandata nel tempo ma il Vero Volley non è così lontano, almeno alla vigilia della serie.

Basta fare un piccolo esercizio di memoria per ricordare quanto Milano un anno fa fece soffrire l’Imoco, vincendo gara1 di finale e portandosi sul 2-0 in gara2 prima di perdere al tie break e cedere nelle altre due sfide (0-3 e 2-3). Questa Milano sembra possa avere qualcosa in più rispetto allo scorso anno: è stata capace di eliminare Scandicci che partiva con i favori del pronostico alla vigilia, può contare su una batteria di schiacciatrici (dalle titolari alle riserve) di altissimo spessore, dalle campionesse olimpiche Thompson a Larson fino ad arrivare alla ex di turno Sylla (che lo scorso anno faticò non poco con la maglia delle venete) tornata in versione extra lusso. C’è una Orro in gran forma, che ha giocato play-off di qualità finora e ci sono due centrali come Washington e l’altra ex di turno, Folie, capaci di far cambiare marcia alla squadra a muro e in attacco.

Dall’altra parte c’è una Prosecco Doc Imoco Conegliano che ancora una volta sarà messa alla prova, perché è la squadra che tutti vogliono battere e che respinge buona parte degli assalti alla diligenza. Quest’anno solo Scandicci in regular season e il Fenerbahce in Coppa sono riuscite nell’assalto al fortino ma non sempre le venete sono apparse dominanti come lo scorso anno e, a sprazzi, qualche punto debole lo hanno mostrato, anche nella semifinale vinta in due partite contro una Novara alle prese con tanti problemi ma che ha trovato il modo di mettere in difficoltà le rivali.

Wolosz è sempre in grado di fare la differenza, mentre Haak qualcosina ha pagato anche in termini di brillantezza fisica nell’ultima parte della stagione, ma l’impressione è che la settimana di riposo possa averle giovato non poco. In banda Robinson e Plummer affronteranno con grandi stimoli la sfida tutta statunitense con Thompson e Larson, mentre al centro la ritrovata Fahr può essere l’arma in più, da affiancare ad una fra Squarcini, De Kruijf o Lubian (che potrebbero essere utilizzate tutte e tre alla bisogna) da Santarelli che ha solo l’imbarazzo della scelta. Squadre in campo domani a Villorba alle 20.45.

Photo LiveMedia/Valerio Origo

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