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Tennis, Lorenzi: “Sinner è uno dei 4 che può battere Alcaraz. Musetti da top10 sulla terra. Nadal…”

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Lorenzo Musetti e Jannik Sinner

Mese di maggio piuttosto intenso e importante per il tennis. Il torneo di Madrid è alle battute conclusive e in casa Italia le massime attenzioni sono rivolte agli Internazionali d’Italia che dall’8 al 21 maggio terranno banco al Foro Italico di Roma.

Un evento in cui i giocatori del Bel Paese ci tengono a fare bene, viatico ideale per quello che poi sarà al Roland Garros, dal 22 maggio all’11 giugno, nel secondo Slam del 2023. Le ambizioni non mancano e non ci sono dubbi che le attenzioni siano soprattutto su Jannik Sinner, n.8 del mondo e in grande crescita nella stagione, per non parlare di Lorenzo Musetti che ha messo in mostra qualità non comuni a Montecarlo e a Barcellona, senza sottovalutare il resto della truppa tricolore.

Per parlare di questo, ma anche di quanto è accaduto finora in generale, ci siamo rivolti a Paolo Lorenzi, ex tennista di buon livello e stimato commentatore di Sky Sport, con incarichi dirigenziali nella Federtennis di un certo livello e impegnato in questi giorni nel Challenger 175 di Cagliari, di cui è direttore del torneo.

Paolo, partiamo da Jannik Sinner: mesi molto intensi per lui e la necessità di rifiatare. Crede che fosse già tutto parte del programma la rinuncia a Madrid?

Penso che un po’ di variabili si siano combinate. Jannik era sicuramente stanco per i tanti match affrontati e anche un po’ nella semifinale contro Rune questa cosa si era notata nel terzo set a Montecarlo. Sperava, probabilmente, di recuperare più facilmente per Barcellona, ma poi lo stato febbrile gli ha suggerito che fosse giusto fermarsi e prepararsi alla volata Roma-Parigi e alla stagione sull’erba“.

A Roma, quantomeno, sarà riposato. Può avere ambizioni?

Senza dubbio, Sinner ha dimostrato quest’anno di essere tra i giocatori che scendono in campo per vincere. Vedremo anche quale sarà il suo tabellone perché, inevitabilmente, anche quello può condizionare il percorso. Tuttavia, se Jannik dovesse stare bene, se la può giocare con tutti“.

A Barcellona e a Madrid stiamo ammirando un grande Alcaraz. Crede che Sinner sia parte di un gruppo esclusivo di giocatori (Rune, Djokovic e un Nadal in forma) in grado di batterlo?

Sì, penso che i nomi in grado di rivaleggiare con Alcaraz siano questi. Tsitsipas non mi sembra nella medesima condizione del 2021 e poi con lo spagnolo soffre per caratteristiche di gioco, mentre Medvedev sulla terra fa più fatica”.

A Roma anche Lorenzo Musetti vuol dire la sua, visto che l’anno scorso non fu presente a causa di un infortunio. Anche lui andrà considerato?

Lorenzo sulla terra, se centrato, è uno dei migliori dieci giocatori che sanno interpretare questa superficie. Credo che le condizioni, rispetto a quelle di Madrid, siano più adatte, un po’ come è accaduto a Montecarlo e a Barcellona. Vedremo quali incroci avrà e chiaramente tutto dipenderà anche dal suo approccio“.

Ci può spiegare meglio questo concetto?

Musetti deve convincersi di giocare in modo più aggressivo, essendo in grado di farlo. Quando non si sente perfettamente al 100%, come si sa, tende ad arretrare troppo, concedendo campo al rivale e questo poi lo porta inevitabilmente a perdere il punto o a essere costretto a giocate molto difficili, cosa comunque che ha dimostrato di essere in grado di fare. Tuttavia, un conto sono alcuni vincenti pregevoli, altro è avere una certa continuità di rendimento. A me era molto piaciuto quando, da metà secondo set contro Djokovic a Montecarlo, si era un po’ liberato e aveva iniziato a giocare in maniera più aggressiva. Per ambire ai massimi livelli, lui deve avere questo atteggiamento“.

L’ha nominato, Novak Djokovic. Il serbo ha deciso di preservarsi, visti i problemi al gomito, per essere a Roma. Che cosa si aspetta?

Credo che vedremo un altro giocatore rispetto a Montecarlo, lui nel Principato ha sempre fatto fatica, perché ci mette un po’ per trovare il feeling con la terra. L’anno scorso a Roma vinse, per cui vedremo…“.

A proposito di favoriti per gli Internazionali d’Italia, crede che il campo sia ampio?

Indubbiamente, io mi aspetto oltre a Djokovic anche Sinner, Alcaraz e Rune in grado di rivaleggiare per il titolo, da capire però le loro condizioni fisiche quali saranno perché tanto si gioca lì“.

I tre menzionati secondo lei sono il futuro del tennis di altissimo livello?

Sono quelli che hanno qualcosa in più e uno di loro (Alcaraz, ndr) ha già vinto molto. Tuttavia, io non mi dimenticherei di Medvedev, anche se, come detto, il russo sulla terra e su superfici diverse dall’hard non è altrettanto competitivo, mentre Sinner, Alcaraz e Rune sono in grado di vincere su tutti i campi“.

E su Rafael Nadal ha novità che ci può svelare?

Si sta allenando a Manacor e speriamo di vederlo a Roma, perché la sua presenza contribuisce a rendere il torneo ancora più avvincente. Non so quali siano le sue condizioni fisiche, ma sono sicuro che lui stia facendo il massimo per esserci“.

Proiettandoci al Roland Garros, lei crede che se Sinner dovesse avere un tabellone dai quarti in avanti con Nadal, Djokovic e Alcaraz potrebbe avere dei problemi come quelli avuti a Miami?

Ne ha parlato lui stesso e credo che quanto accaduto in Florida sia stata un’esperienza importante nella gestione delle energie. Lui non è mai andato oltre i quarti in uno Slam, per cui è una domanda a cui ora come ora è difficile rispondere. Il fatto di affrontare già delle partite di alto livello nei 1000, come sta facendo, lo può aiutare anche nel modo in cui progredire in un Major”.

A conclusione, un parere su Matteo Arnaldi, in evidenza a Madrid. Cosa pensa di lui?

E’ un giocatore forte che ha la “fortuna” di lavorare all’oscuro di chi ha già monopolizzato l’attenzione in casa Italia. Sta lavorando bene, è in crescita e ha raggiunto la top-100. E’ un tennista da tenere in grande considerazione, dovrà lavorare sul servizio soprattutto“.

Foto: LiveMedia/Matthieu Mirville/DPPI

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