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SEA Games 2023: il Vietnam si conferma prima potenza sportiva del Sud-Est asiatico

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Nguyen Thuy Linh

Dopo aver vinto il medagliere nell’edizione casalinga, il Vietnam ha confermato di essere la prima potenza sportiva del Sud-Est asiatico anche nell’edizione cambogiana.

Dal 29 aprile al 17 maggio, Phnom Penh, capitale della Cambogia, ha ospitato i SEA Games 2023, la trentaduesima edizione dei Giochi del Sud-Est asiatico. In programma c’erano ben 580 eventi, grazie ad un ricco calendario che includeva discipline olimpiche e non, lasciando ampio spazio anche agli sport tradizionali della regione.

Dopo l’edizione casalinga del 2021, nella quale aveva superato la fatidica barriera delle duecento medaglie d’oro (205 per la precisione), il Vietnam si è presentato a questa rassegna con un nuovo status. La delegazione vietnamita aveva infatti fissato il nuovo record di medaglie d’oro vinte in una singola edizione da qualsiasi Paese della regione, con un bottino più che doppio rispetto a quello della Thailandia, storicamente considerata come la massima potenza sportiva del Sud-Est asiatico.

Alla vigilia della rassegna, i massimi dirigenti dello sport vietnamita avevano prestabilito come obiettivo la conquista di 120 ori, traguardo raggiunto dagli sportivi della stella d’oro con un giorno di anticipo rispetto alla fine delle competizioni. Il bilancio finale del Vietnam parla infatti di 136 ori, 105 argenti e 118 bronzi, per un totale di 359 podi, il miglior risultato mai raggiunto dal Paese al di fuori dei propri confini.

Particolare rilevanza mediatica ha avuto il successo della Nazionale di calcio femminile che, battendo il Myanmar con il punteggio di 2-0, è diventata la prima squadra nella storia dei SEA Games a vincere la medaglia d’oro in quattro tornei consecutivi. Al contrario, la Nazionale maschile non è riuscita a conservare il titolo, dovendosi accontentare della medaglia di bronzo per la prima competizione ufficiale del tecnico francese Philippe Troussier, subentrato al sudcoreano Park Hang-Seo da febbraio. Il titolo è andato all’Indonesia, che ha sconfitto la Thailandia ai tempi supplementari per 5-2, in un finale rocambolesco caratterizzato da risse e ben otto cartellini rossi.

Grande rilevanza hanno avuto anche i risultati dell’atletica leggera, con Nguyễn Thị Huyền che ha stabilito un nuovo record vincendo la sua dodicesima medaglia d’oro nella competizione multisportiva, essendosi aggiudicata almeno un titolo nelle ultime cinque edizioni dei SEA Games. Con il tempo di 56”29, l’atleta vietnamita ha superato la sua principale rivale, la filippina Robin Lauren Brown (56”51) nella finale dei 400 m ostacoli, assicurandosi in questo modo di battere il record di medaglie d’oro nell’atletica. Huyền ha poi ulteriormente migliorato il suo primato, vincendo il suo tredicesimo titolo nella staffetta 4×400 m, oltre ad essersi aggiudicata l’argento nei 400 m piani, battuta solo dalla malese Shereen Samson Vallabouy.

Oltre all’atletica, che ha portato al Vietnam dodici titoli e un totale di 40 medaglie, gli altri sport che hanno contribuito a rimpinguare il bottino vietnamita a questi SEA Games sono stati il nuoto pinnato, con quattordici ori, e la lotta, con tredici titoli. Ottima anche la prestazione della Nazionale di judo, visto che i judoka vietnamiti si sono aggiudicati ben otto medaglie d’oro sulle tredici in palio.

La Thailandia, che guida ampiamente il medagliere storico della manifestazione, ha chiuso anche questa volta al secondo posto, con 108 medaglie d’oro e 312 podi complessivi. Con sedici titoli, la delegazione thailandese ha ottenuto il primato nell’atletica leggera, oltre a vincere nove delle sedici medaglie d’oro a disposizione nel pugilato.

Al terzo posto troviamo l’Indonesia, con 276 medaglie, di cui 87 d’oro. Come da tradizione, la squadra indonesiana ha dominato la competizione di pencak silat, l’arte marziale tradizionale dell’arcipelago, con nove titoli. I padroni di casa della Cambogia hanno invece chiuso al quarto posto del medagliere complessivo, con 81 medaglie d’oro e 282 podi.

La competizione è stata impreziosita anche dalla partecipazione di atleti vincitori di medaglie mondiali ed olimpiche, come l’astista filippino, bronzo iridato in carica, che ha dominato la gara pur limitandosi a saltare 5,65 metri, ben al di sotto del suo primato nazionale di 5,94 metri. Nel taekwondo la Thailandia schierava i medagliati mondiali Julanan Khantikulanon (46 kg) e Phannapa Harnsujin (53), nonché la campionessa olimpica di Tokyo 2020 Panipak Wongpattanakit (49 kg), tutti vincitori del metallo più prezioso. Nel sollevamento pesi, l’indonesiano Eko Yuli Irawan, quattro volte medagliato olimpico, ha vinto il titolo della categoria 61 kg, mentre il connazionale Rahmat Erwin Abdullah, bronzo olimpico e due volte campione mondiale, si è imposto fra gli 81 kg, infine la thailandese Sopita Tanasan, campionessa olimpica di Rio 2016, ha vinto il titolo della categoria 53 kg.

La prossima edizione dei SEA Games avrà luogo a Chonburi, nella Thailandia orientale, nel dicembre del 2025. I padroni di casa thailandesi tenteranno certamente di rifarsi e di strappare il primato nel medagliere al Vietnam dopo le ultime due edizioni vinte dai rivali.

Giulio Chinappi

Foto: LaPresse