Sci di fondo. Fra gioia e tragedia, un’incredibile coincidenza ha unito Therese Johaug e Justyna Kowalczyk il 17 maggio

Di tanto in tanto capitano delle coincidenze incredibili, come se le vite di alcune persone siano in qualche modo destinate a concatenarsi sempre e comunque, anche in ambiti completamente differenti. È il caso di Therese Johaug e Justyna Kowalczyk, per anni rivali sulle piste di sci di fondo, ma la cui esistenza sarà segnata per sempre da un evento avvenuto il 17 maggio 2023. Nel bene per una, nel male per l’altra.

La quasi trentacinquenne norvegese è difatti diventata mamma proprio nella serata di mercoledì, come comunicato sui social network dal compagno Nils Jacob Hoff. Viceversa, la quarantenne polacca ha subito un lutto devastante. Il marito, l’esperto alpinista Kacper Tekieli, è morto travolto da una valanga sulle Alpi svizzere, lasciando la moglie e un figlio (Hugo, nato nel 2021).

La concomitanza fa venire i brividi perché si tratta di due eventi verificatisi quasi contemporaneamente in maniera imprevista. Non può esserlo un decesso violento a causa di un incidente, ma soprattutto la scandinava non avrebbe dovuto partorire a maggio, bensì a giugno. La sua erede è venuta al mondo in anticipo, proprio il giorno stesso in cui la mitteleuropea si è trovata a fronteggiare una perdita enorme.

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Per anni Johaug e Kowalczyk si sono scontrate agonisticamente sulle nevi di tutto il mondo, sfidandosi all’arma bianca per gli allori più prestigiosi dello sci di fondo. C’è stato un periodo in cui la disciplina, al femminile, era governata da una triarchia di cui Therese e Justyna erano due cardini assieme a Marit Bjørgen. Giocoforza legate l’una all’altra sul piano professionale, quindi. Incredibilmente, però, anche su quello umano. Stavolta non dallo sci di fondo, bensì da un autentico terremoto emotivo. Meraviglioso per la norvegese, tremendo per la polacca. Inimmaginabile casualità o destino? La si veda come si vuole. Di certo c’è che nessuna delle due potrà mai dimenticare il 17 maggio 2023.

Foto: La Presse