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La Juve patteggia: multa di 718mila euro, ma Agnelli andrà a processo

Dopo la penalizzazione per il caso plusvalenze, la Juventus decide di non andare a processo per il caso stipendi, patteggiando.

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Andrea Agnelli (@ LaPresse)

Dopo i 10 punti di penalizzazione alla Juventus che hanno riguardato il caso plusvalenze, oggi la squadra bianconera era chiamata in causa per un altro filone di indagine, che in un certo modo faceva ancora più paura, quello riguardante il caso stipendi.
In grande sintesi, durante la pandemia la Juventus ha decurtato lo stipendio di quasi tutti i suoi tesserati, riconoscendo però le somme pubblicamente decurtate con delle scritture private. Già in sé questa manovra può essere oggetto di indagine, ancor di più se si sta parlando di una società quotata in borsa.

Una multa di 718mila euro

Dopo aver visto come si è concluso il filone riguardante le plusvalenze, che ha privato la Juve della Champions League per il prossimo anno, questa volta il club bianconero ha deciso di patteggiare con la Procura Federale. In questo modo la Juventus ha evitato nuove penalizzazioni che avrebbero potuto condizionare anche la prossima stagione. Unica sanzione per la Juve, una multa di 718mila euro.

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Il comunicato della società dice testualmente “Un punto fermo per ripartire”, riconoscendo la fine della fase riguardante la giustizia sportiva. Resta però aperta quella riguardante la giustizia ordinaria. In questo clima di ritrovata serenità, come tiene a precisare lo stesso Presidente della FIGC, Gravina, ci sono però due casi ancora scoperti.

Prima di tutto l’UEFA che sta indagando con molta lentezza in relazione a violazioni delle norme sulle licenze e sul fair play finanziario e per l’eventuale mancato rispetto del settlement agreement firmato la scorsa estate. Non è prevedibile l’eventuale pena, ma qualcosa potrebbe accadere.

Altro elemento interessante poi è la posizione di Andrea Agnelli, del Presidente bianconero quando tutto questo accadeva. Mentre società e tutti gli altri dirigenti hanno patteggiato, lui andrà a processo il 15 giugno.

Foto: LaPresse