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Ciclismo

‘La Fagianata’ di Riccardo Magrini: “Thomas ha sbagliato a cambiare il casco. Caruso non finisce qui. E Zana…”

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Riccardo Magrini

L’APOTEOSI DI ROGLIC

A inizio Giro avevo pronosticato Roglic, anche quando c’era ancora Evenepoel. Thomas sembrava indistruttibile fino a ieri, invece oggi negli ultimi 2 km ha proprio ceduto. Se a Roglic non fosse saltata la catena, avrebbe dato un minuto al britannico. La cronometro non mente mai: non è un caso che i primi cinque all’arrivo siano anche i primi cinque della classifica generale, nello stesso ordine.

IL SEGRETO DELLA VITTORIA DI ROGLIC

Ieri sulle Tre Cime di Lavaredo ha risparmiato la gamba con la scelta di cambiare bici e usare un rapporto più agile, in più ha provato anche la bici per il giorno dopo. Stamattina è andato in macchina a fare la ricognizione della salita, questi dettagli fanno la differenza. 
Non ho capito perché Thomas ha cambiato anche il casco, ha perso 14″ in tutto, circa 8″ più di Roglic: per me è stata una scelta sbagliata. Il cambio mi è sembrato troppo lento, ma ad ogni modo non ha perso per questo. Roglic ha vinto il Giro sfruttando il grande lavoro della Ineos, è sempre rimasto a ruota e non ha mai fatto lavorare la squadra. Ha imparato da alcune situazioni del passato.

LA STAGIONE PERFETTA DI ROGLIC

Lui è passato tardi al ciclismo, prima faceva salto con gli sci. Quest’anno ha vinto tutte le corse che ha fatto: Catalogna, Tirreno-Adriatico e Giro d’Italia.

ORA FAREBBE BENE A CAMBIARE SQUADRA PER PROVARE L’ASSALTO AL TOUR?

Non penso, ha un bell’ambiente lì alla Jumbo-Visma. Poi andare al Tour con due punte non è mai sbagliato. Quest’anno il Tour non lo fa, ma magari l’anno prossimo ci prova. Per me sta bene lì dov’è, è proprio il suo ambiente e si trova bene.

LA SLOVENIA PUÒ VINCERE TUTTI E TRE I GRANDI GIRI NEL 2023?

Io credo che Roglic potrebbe fare la Vuelta, poi è da vedere Pogacar come si presenta al Tour, perché viene dall’infortunio. La Slovenia ha avuto la fortuna di avere due fuoriclasse nello stesso momento.

LA RESA DI GERAINT THOMAS

Gli ultimi 2 km non veniva più su. La scelta del rapporto agile è stata fondamentale e ha fatto la differenza a favore di Roglic. Il britannico era proprio pesante nel finale, proprio un’altra roba rispetto allo sloveno.

IL PODIO DI JOAO ALMEIDA

Secondo me Joao Almeida è giovane e prima o poi una corsa a tappe la vincerà. Ha vinto al Bondone, ha fatto nel complesso un ottimo Giro, indossando anche la maglia bianca. Ha tutti i margini per poi vincerlo un giorno, perché quest’anno è andato forte anche in salita.

LA CRISI DI DUNBAR

Il crollo di Dunbar non me lo aspettavo, anche se lui a cronometro non è mai andato forte. Ha speso tante energie per ritrovarsi in quella posizione e le ha pagate tutte insieme nella cronometro finale che era molto esigente.

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Pinot ha fatto un ottimo Giro. Gli è mancata la vittoria, forse per troppo nervosismo. Quella con Zana l’ha persa correndo bene, ma con Rubio doveva vincere, era alla sua portata: non doveva mettersi a litigare con Cepeda. Ha chiuso in bellezza la carriera, gli piace l’Italia e porta a casa la prestigiosa maglia di miglior scalatore.

DAMIANO CARUSO ORGOGLIO ITALIANO

Caruso ha fatto un 2° e un 4° posto, ormai lui si è assestato su questo livello. Io non penso sia stato il suo ultimo grande risultato, deve insistere sul Giro d’Italia perché è adatto alle sue caratteristiche. Nella terza settimana è andato forte. Era partito in sordina con la cronometro dei Trabocchi, ma all’inizio non stava bene.

IL RIMPIANTO DI CARUSO: AVESSE INIZIATO PRIMA A FARE IL CAPITANO…

Lui è sempre stato in squadre grosse, con capitani importanti. Alla Bahrain gli hanno dato un po’ più di spazio e lo ha saputo sfruttare. Però comunque ha fatto un’ottima carriera, è un corridore valido, un ragazzo intelligente, sa fare squadra. In ogni squadra c’è stato sempre almeno 4 anni. Pensando alla gioventù, forse poteva imporsi un po’ di più, ma penso che avesse capito quale fosse il suo ruolo. Per me comunque non ha ancora finito. Caruso oggi è andato fortissimo, anche ieri è andato forte. Però i primi tre sono più forti, c’è poco da fare.

ENNESIMA CONFERMA PER FILIPPO ZANA

La vittoria di Zoldo ha trasformato Zana. È andato forte dappertutto, anche oggi nella cronometro. Questo ragazzo ha il recupero che è fondamentale per le corse a tappe. Ha onorato la maglia di campione italiano, ci fa ben sperare per il futuro.

UN GRANDE RIMPIANTO AZZURRO

Noi abbiamo Ciccone che è il grosso rammarico quest’anno. Poteva fare davvero bene in questo Giro, magari vincere una tappa e chiudere in top5.

LA PASSERELLA DI ROMA

Io mi auguro che domani vinca l’Italia. Il mio tifo va tutto per Milan, ma magari può spuntare a sorpresa Consonni. Sarà una volata molto particolare, è l’ultimo giorno, c’è un lungo trasferimento da fare. La freschezza con cui è arrivato oggi Milan al traguardo mi fa pensare che non la sbaglierà la volata. O, anche se la sbaglia, la vincerà comunque.

MARTINELLO SI È SBILANCIATO: MILAN PUÒ SEGNARE UN’EPOCA

Per fare le volate come le ha fatte lui, quando troverà la misura, poi le vincerà per distacco. Ha grande qualità. Al primo Giro d’Italia vuol dire tanto prendere subito la maglia ciclamino, è indice di continuità. Può diventare valido anche per le corse di un giorno. È già un personaggio che piace.

GLI ITALIANI DEL FUTURO: OGGI PARLIAMO DI ALESSANDRO PINARELLO

Alessandro Pinarello, trevigiano di Giavera del Montello, ha 20 anni ancora da compiere, corre già tra i professionisti con la Bardiani. È un passista scalatore. Viene dagli juniores, nel 2021 ha vinto 8 corse, tra cui la Borgo Molino Rinascita Ormelle. Ha vinto anche il Giro del Friuli a tappe e il Trofeo Buffoni. Quest’anno ha fatto 3° al Palio del Recioto e 3° al GP Liberazione di Roma. Sicuramente è un ragazzo di qualità.

LE PUNTATE PRECEDENTI DELLA ‘FAGIANATA’