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Ciclismo

Giro d’Italia 2023, pagelle tappa di oggi: Frigo, che grinta! Roglic ha cambiato tattica, incognita Thomas

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Marco Frigo

PAGELLE DI OGGI GIRO D’ITALIA 2023

Domenica 21 maggio, quindicesima tappa

Marco Frigo, 9: finalmente un giovane italiano con la giusta grinta in salita. Sa di non avere il passo di Healy e McNulty sulla Roncola, quindi sale con regolarità, gestendosi. Poi compie un capolavoro in discesa, non esattamente il suo pane. Ancora una volta viene staccato sullo strappo finale della Boccola e di nuovo riesce a rientrare, tentando persino il contropiede che quasi beffa gli altri due avversari. Chiude terzo, probabilmente il massimo risultato possibile contro due contendenti che attualmente gli sono decisamente superiori. Però è piaciuto molto per la stoffa che ha dimostrato, una tenacia non comune, soprattutto alle nostre latitudini in tempi recenti. È un classe 2000, è noto come gli italiani maturino più lentamente rispetto agli stranieri. Chissà che in futuro non possa diventare un buon interprete delle corse a tappe.

Brandon McNulty, 9: quando abbiamo visto che nella fuga di giornata era presente Ben Healy, eravamo quasi certi che sarebbe stato l’irlandese ad aggiudicarsi la tappa. Invece l’americano ha compiuto un capolavoro di sagacia tattica sulla Roncola: non avendo la possibilità di rispondere alle rasoiate del rivale, ha innestato una progressione basata sulla regolarità, per poi aumentare la cadenza laddove le pendenze diventavano più dolci. Si è poi superato anche quando è riuscito a non perdere un metro neppure sulla Boccola, poi allo sprint era il più veloce ed ha capitalizzato l’occasione.

Ben Healy, 7: è un secondo posto amaro, perché era di gran lunga l’uomo più forte tra quelli in fuga. Oggi stava bene, ma probabilmente senza avere la stessa brillantezza di quando aveva dominato a Fossombrone. I suoi scatti facevano male, tuttavia non riusciva a mantenere subito dopo un’andatura costante e questo ha fatto il gioco di McNulty. Proprio il fatto di essere il favorito di giornata lo ha costretto in diverse occasioni a dover lavorare in prima persona, come nel finale quando ha dovuto rispondere prima all’attacco di McNulty e poi di Frigo. Insomma, tatticamente c’è da rivedere qualcosa, ma l’irlandese sarà uno dei sicuri protagonisti nelle Classiche del Nord nei prossimi anni. E non è escluso che possa diventare davvero competitivo anche nelle corse a tappe.

Bruno Armirail, 6: la verità è che nessuno oggi era intenzionato a prendere la maglia rosa. Se il gruppo avesse imposto un forcing importante sulla Roncola, il francese avrebbe certamente pagato dazio, perché la sua pedalata era veramente legnosa. Ad ogni modo non può fare altro che ringraziare per un altro giorno di insperata celebrità. Poi da martedì si farà da parte.

Geraint Thomas, 6,5: sembra davvero misurare ogni pedalata per non disperdere nemmeno un briciolo di energia non veramente necessaria. Anche oggi non si vede mai, eppure è sempre lì con i migliori. Che Thomas vedremo in montagna? Da tempo non è più quello che vinse il Tour nel 2018, ma nel 2022 giunse 3° alla Grande Boucle. Di solito ama più le salite ‘di rapporto’ rispetto a quelle con pendenze superiori al 10%: dunque la sua resa in montagna nella terza settimana resta un’incognita, sebbene disponga di un’esperienza smisurata che non può far dormire tranquillo neppure Roglic.

Joao Almeida, 7: chi l’avrebbe mai detto che fosse proprio il portoghese ad accendere la miccia tra gli uomini di classifica sulla Boccola? Il lusitano sembra in crescita di condizione una settimana dopo la cronometro di Cesena da cui si aspettava di più. Resta in piena corsa per il podio, ma resta un dubbio: è pensabile che possa addirittura attaccare Roglic e Thomas? In passato, sulle grandi montagne, ha sempre badato solo a difendersi (con risultati spesso eccelsi), senza tuttavia mai dare l’impressione di poter imporre un’azione: d’altronde è più un cronoman che uno scalatore.

Primoz Roglic, 6,5: tutti si aspettavano una sua rasoiata sullo strappo finale, noi invece nutrivamo qualche dubbio. A cosa sarebbe servito sprecare energie per guadagnare, nella migliore delle ipotesi, 7 o 8 secondi? Lo sloveno, scottato dalle esperienze del passato, quando sovente dilapidava nella terza settimana quanto costruito nei primi 2/3 della Corsa Rosa, questa volta ha adottato la tattica inversa, risparmiando sempre e comunque. Ad inizio Giro non stava bene, poi man mano è entrato in condizione ed ora appare il chiaro favorito per il successo finale.

Damiano Caruso, 6,5: se andate a riguardare le immagini della tappa, c’è stato un momento in cui il siciliano, nel tratto più duro della Boccola, stava risalendo fortissimo sulla sinistra, superando tutti. Poi Joao Almeida gli ha chiuso la strada, costringendolo a frenare in salita ed a ripartire quasi da fermo. Ad ogni modo, le gambe stavano girando bene: un piccolo o grande segnale? Come ripete spesso, alla sua età nessuno si aspetta nulla da lui. Proprio per questo non dovrà avere alcun timore di osare. È in ballo e deve ballare sino a Roma.

Lennard Kaemna, 5: è vero che perde appena 2″ dagli altri uomini di classifica, tuttavia essersi staccato in una tappa favorevole alle sue caratteristiche non è di certo un buon segnale per il tedesco.

Foto: Lapresse