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Ciclismo

Giro d’Italia 2023, pagelle di oggi: Joao Almeida è diverso, Caruso ridimensionato, Zana merita di più

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Filippo Zana

PAGELLE DI OGGI GIRO D’ITALIA 2023

Martedì 23 maggio

Joao Almeida, 10: una vera e propria metamorfosi quella del lusitano. Ha perso qualcosa a cronometro: pur restando un grande interprete della specialità, nella prova contro il tempo di Cesena ha pagato dazio nei confronti di Thomas ed anche Geoghegan Hart. In salita però è un altro rispetto alle ultime edizioni. Prima la sua pedalata era pesante, badava solo a difendersi, salvandosi sovente con grande grinta. Adesso invece il portoghese è diventato più magro e slanciato, la sua pedalata è agile, si alza sui pedali e sviluppa velocità importanti. Oggi sul Bondone è stato il migliore ed ha vinto con merito. Peraltro può contare su una squadra super: due gregari come Formolo e Vine sono un vero lusso. Si giocherà la maglia rosa, nessun dubbio su questo.

Geraint Thomas, 9: non è brillante come Almeida, ma con l’esperienza capisce il momento di difficoltà di Roglic e si riporta sul portoghese quando non era ancora distante. Dà cambi regolari al lusitano e torna in maglia rosa. Può diventare il vincitore più anziano della storia del Giro d’Italia e battere lo storico record di Fiorenzo Magni. Proprio l’età rappresenta l’incognita più grande: giovedì compirà 37 anni, 12 in più rispetto ad Almeida che ne farà 25 ad agosto.

Primoz Roglic, 5,5: fa lavorare la squadra per tutta la tappa, sgretola il gruppo sul Bondone grazie al forcing di Rohan Dennis. Poi non solo non ha la forza di scattare, ma non riesce a tenere il passo dell’indemoniato Joao Almeida e di Thomas. In particolare è sembrato in grande difficoltà dove le pendenze erano più arcigne, ovvero oltre il 10%, mentre si è ripreso nel finale quando la strada spianava. Senza il lavoro del gregario Sepp Kuss avrebbe perso molto di più, forse anche 30″ aggiuntivi. Invece limita i danni e conclude a “soli” 25″ dalla coppia di testa. Di sicuro le sensazioni in salita non sono state buone, ma lo sloveno resta comunque il corridore con più classe tra i tre in lotta per la maglia rosa, dunque guai escluderlo dalla lotta.

Eddie Dunbar, 8: ogni anno al Giro emerge una sorpresa e questa volta il nome nuovo è quello di questo 26enne irlandese che resta a lungo con i migliori e chiude sul traguardo a ruota di Roglic. La top5 appare un obiettivo ampiamente alla portata.

Sepp Kuss, 9: uno dei migliori gregari in circolazione. Roglic se lo tiene stretto, e fa bene. Non ‘spreca’ l’americano per imporre un forcing, ma sfrutta il suo lavoro per non andare alla deriva nei confronti di Almeida e Thomas.

Damiano Caruso, 6: le dichiarazioni dei giorni scorsi lasciavano presagire qualcosa di meglio. Non ha il passo dei migliori e si stacca quasi subito nel tratto più duro del Bondone. Non vive una buona giornata, con il volto palesemente pallido e sofferente. Grazie al lavoro del compagno di squadra Santiago Buitrago riesce a limitare i danni, scalando sino al 4° posto in classifica. A quasi 36 anni parliamo di una prestazione di grande rilievo, ma le ambizioni dopo oggi si sono ridimensionate: il podio, salvo imprevisti altrui, appare ormai fuori portata, dunque l’obiettivo diventa quello di difendere la top5.

Filippo Zana, 8: questo corridore merita di più, non di fare il gregario con la maglia di campione d’Italia! Oggi entra nella fuga di giornata, ma ciò nonostante si ritrova davanti nella fase decisiva della corsa insieme a Roglic, Joao Almeida, Dunbar, Kuss e Thomas (scusate se è poco…), dove ha ancora le forze di imporre un forcing per qualche centinaio di metri. Questo ragazzo le qualità in salita le ha, così come delle ottime doti di recupero. La sensazione è che sia lui il primo a non credere fino in fondo nelle sue qualità. Purtroppo tanti giovani italiani sono chiusi all’interno di compagini straniere e costretti a ricoprire ruoli di gregariato.

Foto: Lapresse