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ATP Madrid, Monaco: “Rune sbruffoncello, ma un fenomeno. In Italia solo perché ha battuto Sinner…”

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Holger Rune

Guido Monaco, commentatore di Eurosport, è intervenuto a TennisMania, appuntamento condotto da Dario Puppo su Sport2U, web tv di OA Sport, per commentare il percorso compiuto dagli italiani nel torneo combined di Madrid, con un piccolo focus finale sul danese Holger Rune.

Si comincia da Matteo Arnaldi: “Fa parte di quella pattuglia che abbiamo là dietro di ragazzi giovani interessanti che si tirano un po’ a vicenda, era inevitabile secondo me che qualcuno iniziasse, spero che arrivino altri con l’esempio di Arnaldi a mettere il naso nei primi 100. Ha una storia emblematica, secondo me, di come il tennis sia una materia molto strana, che non abbia queste grandi regole. […] Arnaldi sembrava un giocatore tra virgolette normale a cui non viaggiava tanto la palla, molto combattivo, molto mobile sul campo, lo abbiamo visto un anno fa a Roma, e adesso con la fiducia, col lavoro, la palla gli viaggia eccome. A Madrid ancora di più, insomma ha preso abbastanza a pallate Ruud che in questo momento chiaramente non è un top five, ma è comunque un giocatore importante che devi andare in campo e battere, lui l’ha battuto nettamente“.

Approfondendo sull’azzurro: “Volevo aggiungere un paio di cose: secondo me è pronto perché comunque ha vinto un Challenger a Murcia, si è qualificato a Barcellona, dove aveva battuto Munar, poi purtroppo diciamo la prova del nove non l’ha superata, anche perché devi imparare a gestire tensione, occasioni. Questa era un’occasione grande di andare avanti addirittura fino ai quarti per Arnaldi perché poi il giorno dopo ci sarebbe stato Altmaier. Però poi Munar, che sembra un giocatore normale, soprattutto sulla terra, è giocatore di grande continuità, di grande rendimento. È stato più bravo e più pronto di Arnaldi a sfruttare l’occasione“.

Sul momento negativo di Lorenzo Musetti: “Sicuramente è un passo indietro perché veniva da due settimane molto positive, di rilancio, e Hanfmann per un giocatore del suo livello non sembrava un giocatore insuperabile nonostante possa essere arrivato a Madrid un po’ affaticato. E ripetiamo, con condizione di gioco molto diverse e più adatte magari al gioco di Hanfmann. Però io l’avevo detto già se ti ricordi a Montecarlo e l’ho ribadito un po’ anche Barcellona. Non è ancora Musetti, non era ancora Musetti che a me dava l’impressione di poter valere un top ten sulla terra. […] Ha fatto due buone settimane, deve ancora crescere secondo me per essere protagonista“.

Sull’inizio di stagione di Martina Trevisan: “Ci sono le situazioni. Arnaldi ha battuto un top 5. Ma dipende anche quando incontri quei giocatori ed in che condizioni. Fino a Miami era una giocatrice sostanzialmente persa, adesso è tornata molto competitiva. Ieri ha fatto un partitone contro una giocatrice che a 26-27 anni si è inventata campionessa. Non puoi tirare sul dritto alla Pegula. Perché se lo fai la palla sparisce dallo schermo. Io non so come faccia, cioè per me supera le leggi della fisica, della logica. Però è quella giocatrice lì e quindi ad un certo punto l’ha agganciata. Ha vinto il secondo, facendo vedere un sacco di cose sul campo, una copertura con una capacità anche di andare a prendersi il punto avanti. Poi a livello emotivo Martina consuma molto, che è un po’ la sua forza, perché quando va in lotta è veramente tosta. Ad un certo punto però le sono mancate un po’ le energie nervose. L’altra ha dimostrato di valere quel ranking perché ha continuato come se niente fosse. Abbiamo ritrovato una Trevisan che non deve più arrivare a Parigi pensando che se non confermasse quel risultato precipita in classifica. Finalmente è la Trevisan che secondo me può essere una top 20 stabile. È una giocatrice rognosissima, con tante qualità. Con dei difetti certamente. Mancina, con questa palla molto carica, due colpi molto diversi tra dritto e rovescio. Tutto sommato. nonostante la statura, non ha un cattivo servizio, non fa disastri. È una giocatrice che se mantiene un certo livello di continuità nervosa, di stimoli, in questo forse può essere simile a Musetti, allora può stare lì, almeno li stabilmente secondo me“.

Momento positivo anche per Andrea Vavassori: “Io lo seguo, comunque guardo gli spezzoni di partite spesso nei Challenger, l’ho visto a Marrakech. Qualche mese fa gli avevo anche scritto, gli ho detto: ‘Ma scusami ma adesso perché non ti dedichi al singolare? Guarda che giochi veramente bene’. A parte la bellezza del gioco, dà piacevolezza quella semplicità. Appena ha la palla buona si butta avanti, il serve & volley. Come gioca a rete, perché chiaramente è sopra media. Come dici tu ha trovato una solidità nel dritto, una spinta, una fiducia, che ovviamente gli fa cambiare il livello. Io ho scommesso una cena con lui: se arriva top 100 prima di Wimbledon mi paga la cena e quindi sarà contento di pagarmela sicuramente. Sarei veramente contento. Non lo conosco, a parte questa cosa che è stato un contatto via social, non ci conosciamo personalmente, però ne parlano tutti molto bene. È un grandissimo lavoratore, molto serio, un ragazzo veramente che merita. Adesso si stanno rendendo conto che il progetto singolare è più che percorribile. È un bellissimo giocatore da vedere, anche con Medvedev ha fatto comunque partita, non ha fatto la controfigura“.

Un commento sul danese Holger Rune, molto chiacchierato in questi giorni: “Probabilmente FoxTenn ogni tanto sbaglia: Davidovich Fokina su quella seconda era convintissimo che la palla fosse fuori. Era un punto abbastanza insignificante, 40-0 Rune. Un game che stava andando via veloce. Si è impuntato, tra l’altro discutendo con Bernardes faceva riferimento ad una chiamata precedente di cui non era convinto, […] poi alla fine ha fatto una contestazione sacrosanta ed anche abbastanza tranquilla, educata. L’altro, che è uno sbruffoncello, è passato, ha messo il piede sulla riga, ha fatto finta di cancellare il segno, e da lì, visto che ormai ha l’etichetta, meritata sicuramente, di essere un pochettino così, hanno iniziato a fischiarlo. Poi lui quando è finita la discussione l’ha cancellato. Bernardes gli ha fatto un po’ la predica. A me non è dispiaciuto il discorso, magari glielo fai fuori dal campo, tanto li serve a poco. Non ha fatto niente di particolare. Se questo ragazzo è il cattivo del tennis, allora secondo me è andato in tilt qualcosa nella capacità di giudizio, nella gogna social e non solo. Alcuni addetti ai lavori si stanno scagliando contro questo ragazzo che ha 20 anni ed è un fenomeno. Sicuramente a livello di gestione andare a Monaco a difendere il titolo non è stato proprio il top. In più è venuta fuori quella finale così rocambolesca, ha speso tanto, è arrivato a Madrid un po’ a corto di energie. È lui di energie ne ha tantissime, ne ha da spendere, Ha perso da un giocatore che per me è fortissimo come Davidovich Fokina. Si può perdere, non è un disonore. Non vedo un caso, vedo solo tante parole un po’ buttate là e gente che perde tempo dietro a simpatie ed antipatie invece di parlare di tennis, di tattica, di psicologia, di atteggiamenti in campo. Non mi appassiona proprio per niente, mi scuserete, però non mi appassiona proprio per niente parlare della simpatia o dell’antipatia di Rune“.

Il pubblico non gli è stato amico: “Certi pubblici se capiscono che fai così poi non ne vieni a capo, quello è un buon consiglio. Vero è che queste cose succedono perché ci sono i social, […] poi penso insomma in Italia sia un pochettino esacerbato dal fatto che ha battuto Sinner, nessuno me lo toglie dalla testa. Però, ragazzi, cosa ha fatto? Perché fa un sorriso ironico? Ma che problema c’è? Non lo so“.

L’INTERVISTA VIDEO A GUIDO MONACO

Foto: LiveMedia/Oscar J Barroso/DPPI

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