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Nuoto, Assoluti Riccione 2023. Il cammino per Parigi parte dalla Romagna: prima tappa Fukuoka

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E’ il momento dell’Italia e, a quattro mesi dalla fine di un 2022 da assoluta protagonista a tutti i livelli, il mondo del nuoto punta i fari su Riccione, dopo i fuochi d’artificio dei trials australiani e britannici. E’ un anno particolare per il nuoto azzurro e parlare di transizione non è del tutto sbagliato anche se ormai il ciclo è continuo nel variopinto mondo natatorio.

Un Europeo in casa come quello di Roma (soprattutto se per tanti atleti arriva a tre mesi da un Mondiale come quello di Budapest) assorbe tante energie perché tutti in casa azzurra ci tenevano a fare bene e, chi più chi meno, ci sono riusciti. Fra poco più di un anno ci sono i Giochi Olimpici, che per tanti atleti della fantasmagorica squadra azzurra che sta tenendo testa alle corazzate che tradizionalmente dominano a livello internazionale, potrebbero rappresentare l’apice della carriera ma in mezzo c’è un po’ di tutto, Mondiali di Fukuoka, Europei in vasca corta, di nuovo Mondiali in lunga a febbraio a Doha ed Europeo in vasca lunga a maggio 2024.

Da oggi si inizia a costruire ed è possibile che le fondamenta di questo palazzo, da inaugurare in grande spolvero a Parigi nel luglio 2024, abbiano necessità in alcuni casi di un lavoro più lungo rispetto ad altri anni, vuoi perché tante energie sono state spese nella stagione scorsa, vuoi per preservare le energie in vista della prossima stagione. Giusto fare questa premessa perché i risultati degli Assoluti di Riccione vanno ben pesati: non è detto che possano essere definitive o comunque preoccupanti alcune controprestazioni, non è detto che siano del tutto veritieri gli exploit che tutti si attendono. E’ un Assoluto di passaggio, importante perché potrebbe dare l’accesso addirittura a due Mondiali, non solo a uno, ma da prendere con le molle.

VELOCITA’ UOMINI. Il settore è in salute e ci si aspettano battaglie su alti livelli: Alessandro Miressi vuole confermarsi faro della specialità ma le alternative non mancano, da Thomas Ceccon a Leonardo Deplano, da Manuel Frigo fino ad arrivare al nome nuovo emerso ai Mondiali in vasca corta, Paolo Conte Bonin che dovrà dimostrare di sapersela cavare anche nella vasca da 50 metri. C’è da salutare un rientro importante da tutti i punti di vista, tecnico e come uomo squadra per la staffetta, Lorenzo Zazzeri che ha vissuto una brutta avventura ma è pronto a rituffarsi nella mischia. Qualche nome nuovo c’è ma se ne parlerà dopo Parigi.

VELOCITA’ DONNE. Un settore in fermento. Ci vorrà pazienza ma le giovani interessanti, che hanno fatto benissimo lo scorso anno agli Europei Juniores, non mancano e cresce l’attesa per vederle all’opera nel primo Assoluto dove potrebbero prendersi un po’ di scena. I nomi sono quelli: Sara Curtis, Beatrice Biagiotti, Marina Cacciapuoti, Veronica Quaggio, da loro si attendono passi avanti che non significano per forza podi o posti in finale. Per quelli c’è ancora la generazione attuale con Silvia Di Pietro faro della specialità e con Costanza Cocconcelli e Chiara Tarantino che vorranno confermare la loro crescita e magari porre le basi per la qualificazione della 4×100 stile libero al Mondiale giapponese.

MEZZOFONDO UOMINI. La quantità nei 200 stile non manca, quando però sembrava che tutto portasse anche verso la qualità più di un protagonista ha perso il filo del discorso ma il nuoto odierno insegna che si può ritrovare. Su Marco De Tullio, Stefano Di Cola e Matteo Ciampi si può contare anche se, per essere competitivi e non fare da comparse a livello internazionale, serve un salto di qualità importante. Si attendono squilli da Filippo Megli e Gabriele Detti, i cui problemi fisici hanno inciso sulle loro ultime stagioni, mentre il punto interrogativo (e questo vale anche per le altre specialità del mezzofondo) insegue il 17enne Lorenzo Galossi che, dopo aver strabiliato per tutta la scorsa estate, tra Mondiali di Budapest ed Europei di Roma, è stato alle prese con qualche problema fisico e ha cambiato allenatore passando alla corte di Mirco Nozzolillo. Qualche nome nuovo si intravede all’orizzonte, un paio su tutti: Alessandro Ragaini e Federico Mao, per loro sarà la prima occasione di confrontarsi con i più grandi.

Arrivando alle distanze più lunghe l’infinito Gregorio Paltrinieri, al momento, appare l’unico atleta azzurro in grado di andarsi a giocare qualcosa di importante, anche se la priorità quest’anno va per le acque libere, visto che il Mondiale di Fukuoka qualifica per Parigi e, dovessero verificarsi alcune condizioni, senza possibilità di appello. Il settore, però, è in fermento e, ritrovando Lorenzo Galossi (bronzo europeo negli 800) e con la crescita di qualche giovane come Luca De Tullio, Ivan Giovannoni o come i giovanissimi Filippo Bertoni e Tommaso Griffante, protagonisti su buoni livelli ai Criteria.

MEZZOFONDO DONNE. Chi non si è mai fermata dopo l’Europeo di Roma, giocato in casa con tutta la tensione del caso, è stata Simona Quadarella. Il microcosmo del mezzofondo mondiale corre velocissimo e lei non vuole farsi trovare impreparata perché il suo sogno è essere competitiva ad altissimi livelli ancora per un paio di cicli olimpici. Le premesse sono buone perché a Firenze è apparsa la più in forma di tutte le azzurre e, se il buongiorno si vede dal mattino, ci si può aspettare un Assoluto di qualità.

In un settore che, con l’addio di Martina Rita Caramignoli, perde un punto di riferimento importante, il ricambio generazionale è abbastanza lontano e forse sono proprio i 200 stile la specialità che offre un panorama immediato interessante con le sorelle Antonietta e Noemi Cesarano che dovranno confermare i passi avanti mostrati a Roma, con una Giulia Vetrano che si affaccia nel mondo dei grandi dopo essere stata protagonista a livello juniores e con Giulia D’Innocenzo attesa all’esplosione già da qualche anno e forse arrivata al momento della svolta in carriera.

Dai 200 fino ai 1500, inutile girarci attorno, c’è tanta attesa per le prestazioni di Valentina Procaccini, la 15enne allieva di Christian Minotti, che ha dominato le gare dei Criteria della sua categoria e forse è già pronta per giocarsi qualcosa di importante a livello assoluto. Senza fretta ma chi conosce bene il nuoto il suo nome come possibile crack lo ha già segnato nei taccuini da un po’m e magari la ragazza ha già voglia di prendersi qualche copertina.

DORSO UOMINI. Thomas Ceccon non arriva all’Assoluto al meglio della condizione, a causa di qualche malanno fisico che lo ha tormentato nella prima fase della preparazione, ma ha classe e qualità per iniziare a stupire il mondo già da Riccione, sia nei 50, dove è campione europeo, sia nei 100, dove è campione e primatista del mondo. Gli altrui nomi caldi sono quelli di Lorenzo Mora, la cui ascesa è stata inarrestabile nelle ultime stagioni, anche in vasca lunga, lui che ha nella corta il suo punto di forza grazie a virate e subacquee magistrali e quello di Michele Lamberti che, dopo l’esplosione del 2021 in corta e la qualificazione ai Mondiali di Budapest, ha vissuto un’estate 2022 al di sotto delle aspettative ma ha tanta voglia di riscatto e la classe non manca. Nomi nuovi ce ne sono: Davide Maria Harabagiu e Daniele Del Signore su tutti ma il percorso per l’eccellenza è ancora lungo. Attesa anche per Simone Stefanì che non  ha vissuto un 2022 all’altezza delle aspettative ma ha talento per essere di nuovo protagonista anche in lunga. Sui 200 si preannuncia ancora battaglia tra Mora e Matteo Restivo, una presenza costante e di qualità anche a livello internazionale in questa specialità. Attenzione al diciannovenne Francesco Lazzari che tanto è cresciuto e tanto potrebbe crescere ancora in prospettiva.

DORSO DONNE. Non è stata una marcia di avvicinamento semplice, quella di Margherita Panziera, una delle donne copertina del nuoto italiano, regina d’Europa nel dorso con 4 ori nelle ultime due edizioni della rassegna continentale, a Riccione. L’azzurra ha dovuto fare i conti con qualche acciacco, ha saltato il meeting di Firenze e forse non potrà essere al meglio ma va aspettata e va messa nelle condizioni per tentare l’ennesimo assalto al podio iridato nei 200 che finora l’ha respinta ma mai dire mai.

Silvia Scalia, nelle specialità velocità, è sempre più una certezza. Il percorso di maturazione della portacolori delle Fiamme Gialle, sia fisico, sia mentale, è completato e la voglia di prendersi una finale iridata magari nei 50 che da sempre sono la sua specialità prediletta c’è, anche se il lavoro per arrivare ad essere protagonista anche nella specialità olimpica potrebbe averle tolto qualcosa nella prova più veloce. C’è attesa anche per vedere all’opera qualche ragazza che prometteva benissimo ma che non è riuscita ad esprimersi ad alti livelli nelle prime uscite internazionali: Federica Toma ed Erika Gaetani su tutte. Giada Gorlier e Valentina Aureli sono i nomi nuovi su cui si potrebbe fare qualche pensiero per il futuro ma a Riccione saranno ai primissimi passi a livello assoluto.

RANA UOMINI. L’età dell’oro della rana azzurra può continuare con tre nomi su tutti: quello della star assoluta Nicolò Martinenghi che, instancabile, vuole difendere il titolo iridato nei 100 e magari migliorarsi ulteriormente per lanciare al meglio la campagna olimpica. E poi c’è il duo imolese: Simone Cerasuolo e Federico Poggio che, forti del bis d’argento dello scorso anno a Roma, vogliono essere protagonisti anche a livello iridato, partendo da una base elevatissima. Attesa anche per il possibile ritorno ad altissimi livelli del compagno di lavoro di Martinenghi, Alessandro Pinzuti, mentre un altro imolese, Alex Sabattani, si affaccia al mondo dei grandi dopo aver ben figurato agli Europei juniores.

RANA DONNE. Si mescolano le carte ma le quattro star della rana femminile troveranno il modo di essere protagoniste a Riccione, in attesa di poterlo essere anche a livello mondiale in una specialità che sta evolvendo molto in fretta e che lascerà spazio solo a chi riuscirà a mantenere livelli di eccellenza assoluta in termini cronometrici nei prossimi anni. Ci sono le due “veterane” Martina Carraro e Arianna Castiglioni che si sono riunite a Imola sotto la guida di Cesare Casella, a caccia di riscatto dopo una stagione controversa, c’è Lisa Angiolini, grande rivelazione degli Europei di Roma e desiderosa di confermarsi ad altissimi livelli e di togliersi dalla scomoda posizione di quarta incomoda e c’è Benedetta Pilato che arriva a questo appuntamento dopo un inverno travagliato, gareggerà solo sui 50 e con poche velleità. Sui 200 Francesca Fangio vuole tornare sui livelli abituali ma Martina Carraro sembra poter essere il nuovo faro della specialità che è sempre più sua e a livello mondiale potrebbe lasciare aperta qualche porta per risultati interessanti.

FARFALLA UOMINI. Manca all’appello il riferimento delle ultime stagioni, Matteo Rivolta alle prese con qualche problema fisico ma si spera possa fare in tempo a risolverlo in vista dell’estate, dato che la sua presenza nella staffetta mista è molto importante. Thomas Ceccon nella velocità e Federico Burdisso, tornato sui suoi livelli abituali, nei 100 e nei 200 sono gli uomini più attesi, oltre ad Alberto Razzetti, specialista dei 200. Attesa anche per le prestazioni di Simone Stefanì.

FARFALLA DONNE. Anche qui un’assenza fragorosa che è quella di Elena Dui Liddo, reduce da un intervento chirurgico. La pugliese proseguirà il suo percorso di riabilitazione e proverà a presentarsi in condizione in estate o, male che vada, per la stagione invernale che si preannuncia molto densa. Resta dunque Ilaria Bianchi, che è sempre lì, a dispetto dei suoi 33 anni e c’è spazio per qualche giovane che ha lanciato segnali importanti come Giulia D’Innocenzo o Elena Capretta. In questa specialità sarebbe importante un ricambio generazionale: Paola Borrelli, Alice Beltrame, Anna Porcari ed Helena Musetti le più attese ma ancora tutte da valutare a livello assoluto.

MISTI UOMINI. Alberto Razzetti è il faro della squadra azzurra: finalista olimpico a Tokyo e oro agli Europei di Roma nei 400 vuole essere protagonista in entrambe le distanze e arriva in buone condizioni a Riccione. Conferme e miglioramenti sono attesi anche da Pier Andrea Matteazzi e qualcosa di importante si muove anche a livello giovanile ma è presto.

MISTI DONNE. Qui c’è addirittura abbondanza con un paio di atlete che possono dire la loro anche in chiave finale iridata: Sara Franceschi su tutte. La toscana ha raggiunto la maturità fisica e mentale e ha affrontato un 2022 di grande continuità di rendimento. Non si vuole fermare, anche perché quando sente profumo di Giochi Olimpici si esalta ancora di più. Ilaria Cusinato chiede una stagione senza problemi fisici: alla corte di Matteo Giunta sembra avere trovato la dimensione giusta e può fare il salto di qualità atteso. Giulia Vetrano, Claudia Di Passio e Giada Alzetta, giovanissime, possono essere i nomi nuovi di questo campionato.

Foto Lapresse