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MotoGP, Ducati epocale in Argentina. Una tripletta senza piloti del factory team non si vedeva dal 2001! Sintomo dell’arrivo di un monopolio?

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Marco Bezzecchi ALex Marquez Johann Zarco

Il Gran Premio d’Argentina di MotoGP si è risolto con un podio monopolizzato dalla Ducati. L’evento è passato quasi sottotraccia, forse perché in tanti danno per assodato lo strapotere della Casa di Borgo Panigale. Cionondimeno, l’accaduto merita un approfondimento. Sia perché non è così scontato come sembra, sia perché la tripletta di Termas de Rio Hondo ha seguito dinamiche singolari, per non dire clamorose, che non si verificavano da tempo immemore.

Innanzitutto va rimarcato come Ducati non abbia chissà quale tradizione in tema di triplette. Anzi, quella di domenica è stata la seconda di sempre, poiché l’unico precedente era rappresentato dal GP di Valencia 2021, quando vinse Francesco Bagnaia davanti a Jorge Martin e Jack Miller. Detto questo, se si analizza la storia recente della classe regina, ci si renderà conto di come i podi monocolore siano diventati l’eccezione, non la regola.

Dal 2012 in poi, per contare gli hat-trick, sono sufficienti le dita di una mano. Ai due summenzionati se ne aggiungono altrettanti, entrambi firmati da Yamaha. La Casa di Iwata occupò le prime tre posizioni nel Gran Premio di Andalusia 2020 (Fabio Quartararo, Maverick Viñales, Valentino Rossi nell’ordine) e nel GP d’Australia 2014 (Rossi, Lorenzo, Smith). Insomma, vedere il podio monopolizzato da un marchio rappresenta una rarità, essendo un accadimento verificatosi solo quattro volte negli ultimi undici anni.

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Siamo solo alla seconda delle ventuno gare in programma nel 2023, dunque non è escluso che Ducati possa ripetere l’impresa anche nel proseguo del campionato. Pertanto, sorge spontanea una domanda. Da quanto tempo un’azienda non incamera più di una tripletta nella stessa stagione? La risposta è che questa situazione non si presenta dal lontano 2011, quando Honda chiuse due sweep (Repubblica Ceca e Australia).

La dinamica più clamorosa è però un’altra. Se si guarda con attenzione il podio di Termas de Rio Hondo, ci si renderà conto come il tris ducatista non comprenda alcun pilota del Factory Team, in quanto coinvolge tre centauri di tre differenti strutture satellite. È questo l’esito più eclatante del Gran Premio d’Argentina 2023, poiché non ha alcun precedente dalla nascita della MotoGP!

Per trovare qualcosa di analogo nella classe regina si deve tornare alla vecchia 500cc. Per la precisione al 7 ottobre 2001 quando, a Motegi, la Honda sbaragliò il campo nell’autodromo di sua proprietà. Vinse Valentino Rossi (team Nastro Azzurro) davanti ad Alex Barros e Loris Capirossi (entrambi team Pons). Dal canto loro, i due rider HRC, Tohru Ukawa e Alex Crivillé, si attestarono in quinta e undicesima posizione.

In conclusione, occhio a ciò che potrà fare Ducati nell’arco del 2023. Con ben 8 moto in pista, attualmente quasi tutte un gradino al di sopra della concorrenza, c’è la possibilità di vedere la Casa di Borgo Panigale saturare i quartieri nobili della classifica a più riprese e realizzare un’annata da record. Se così fosse, l’orologio della MotoGP verrebbe riportato indietro di almeno una ventina d’anni, ai tempi in cui se non si aveva per le mani una Honda era impossibile vincere. Almeno fino a quando un ragazzo di Tavullia non decise di sparigliare le carte…

Foto: MotoGPpress.com